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San Severo: “Tessere Daune” è la prima rete pugliese d’imprese femminili

intrecci di donne e storie rurali

E’ la prima rete d’imprese femminili pugliese citata anche nel Magazine della Rete Rurale Nazionale dei Mipaaf.

L’impresa agricola in Capitanata è sempre più rosa e ciò, oltre che essere riconosciuto oggettivamente a livello provinciale, lo è a livello nazionale, come nel caso del progetto “Tessere Daune” delle otto imprenditrici che stanno continuando a tessere le “Mater Class”, come quella di lunedì scorso nelle Cantine Ariano, l’azienda vitivinicola situata tra San Severo e Torremaggiore, una sorta di laboratori sensoriali e pratico-teorici per valorizzare il territorio e divulgare la cultura rurale con annesse tradizioni ed innovazioni. Nel Magazine n°13 della Rete Rurale Nazionale, finanziato dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole) nell’articolo che parla del Leader e parità di genere è citato il progetto che il GAL Daunia Rurale 2020, con sede a San Severo ed è inserito nell’Alto Tavoliere, ha favorito per la creazione di reti d’imprese come quella di “Donne Daune: incontro di mani e terra” che vede coinvolte attività appartenenti a realtà produttive diverse: agricole, extra-agricole e dei servizi. “Tale citazione sottolinea la capacità del nostro Gruppo d’Azione Locale (GAL) non solo di contribuire a sostenere le filiere locali, ma anche a stimolare innovazione sociale e inclusività di genere, qualificando la propria azione sul territorio ed evidenziando il ruolo importante che l’approccio Leader può avere per lo sviluppo e crescita sociale ed economica delle aree rurali”, ha commentato il direttore del Gal Daunia Rurale 2020, Dante de Lallo. “Tessere Daune”, intrecci di donne e storie rurali è la prima rete pugliese d’imprese femminili, composta da undici donne imprenditrici con le loro otto aziende che stano facendo parlare con i fatti, ciò che producono: Lidia Antonacci; Paola Marino; Paki Attanasio; Daniela Bubba; Laura Dimauro; Claudia Quental De Frias, Valentina Bonapitacola, Daniela Ugliola e Graziana Di Nunzio.

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