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SAN SEVERO, UN TENTATIVO (FALLITO!) DI LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE DI 40 ANNI FA

L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI 

Nel numero scorso abbiamo dedicato questo Editoriale alla DICHIARAZIONE DI GUERRA DEL SINDACO LIDYA COLANGELO E DELLA SUA AMMINISTRAZIONE ALL’EVASIONE FISCALE. Abbiamo promesso nell’occasione di raccontare, appena raccolti i dati essenziali di quella fase storica municipale, un precedente che la dice lunga su una promessa simile del nostro passato che ha portato a un totale fallimento. Il 12 maggio 1985 si insediò a Palazzo Celestini un’Amministrazione uscita vincitrice dalla urne composta da 23 Consiglieri eletti (su 40), 14 della Democrazia Cristiana, 7 del PSI e 2 del PSDI. L’opposizione era composta da 14 Consiglieri del PCI e da 3 del MSI. La Giunta d’epoca – su proposta dei Consiglieri del ‘Psdi’ ALDO MANZARO e GIUSEPPE COLACCHIO, a turno in quegli anni anche Assessori – deliberò di tentare una concreta lotta all’evasione fiscale in àmbito cittadino istituendo il CONSIGLIO TRIBUTARIO COMUNALE. La presidenza fu affidata all’esperto concittadino ANTONIO GRANA (proprio del PSDI) che, per lavoro, si occupava con competenza di tale materia in un ufficio tributi gestito dal Banco di Napoli – una sorta di attuale AGENZIA DELLE ENTRATE – diretto egregiamente da RAFFAELE VERBENA. Ebbene il Presidente GRANA, con i collaboratori designati dal Consiglio Comunale, si mise immediatamente all’opera e nel giro di un annetto incrociò tutti i dati relativi ai cittadini maggiorenni di San Severo e possessori di redditi a quelli dell’Anagrafe del Comune, riuscendo a stilare un corposo elenco di contribuenti sospetti di…INFEDELTÀ FISCALE. Vennero fuori i nomi di possibili ‘furbetti tributari’ che si sarebbero dovuti consegnare alle autorità di controllo per serie verifiche, come ogni Amministrazione oggi SAREBBE OBBLIGATA a fare con l’Agenzia delle Entrate. Sta di fatto che la faccenda si…impantanò nei meandri della politica sanseverese dell’epoca – come ci riferì più volte l’indimenticato Amico TONINO GRANA – e non furono pochi gli amministratori di maggioranza e di minoranza dell’epoca, probabilmente per ‘motivi elettoralistici’…, che ritennero INOPPORTUNO procedere a far verificare le dubbie situazioni fiscali di tanti sanseveresi, tra cui tanti professionisti di DISCUTIBILE FEDELTÀ FISCALE! In pratica tutto il lavoro di un anno del Consiglio Tributario Comunale, detto papale papale, finì nel cestino della carta straccia…con buona pace dei sanseveresi che pagavano regolarmente IMPOSTE (statali) e TASSE (comunali) che avrebbero voluto conoscere una buona volta quanti fossero i ‘furbetti’ di casa nostra, che sarebbero stati ovviamente chiamati a mettere abbondantemente mano alle proprie tasche per contribuire UNA BUONA VOLTA (!) alle spese ordinarie e straordinarie di questa – in materia …<POCO FORTUNATA> – Città. Chissà se un giorno potranno esserci altri tentativi meno…EVASIVI nella storia di San Severo! Ora pare esserci questa buona intenzione e vogliamo credere che la speranza sia sempre l’ultima a morire. Ma, per onestà totale, dobbiamo aggiungere che spesso CHI DI SPERANZA VIVE DISPERATO MUORE!!!

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