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San Severo: UNA DISAVVENTURA SANITARIA A LIETO FINE

Volevo con questa lettera raccontare la brutta “avventura” che è capitata a mia figlia, una ragazzina di 12 anni, affinché chi ha sbagliato capisca il grosso errore commesso. Qualche giorno fa la ragazza si svegliò e non riuscì ad urinare: pianse e si disperò per i dolori alla pancia. Non perdemmo tempo e ci recammo all’ospedale di San Severo, dove venne portata in pediatria per una consulenza. Ci siamo ritrovati di fronte alle infermiere molto gentili e premurose, a differenza del medico di turno (di cui preferisco non fare il nome) che, invece, si limitò a toccarle la pancia e a fare domande e discorsi strani. Il dottore era convinto che la BAMBINA, che non aveva ancora mai avuto le mestruazioni, si trovasse in quelle condizioni a causa di un presunto fidanzatino… Io da mamma mi sono sentita offesa, non per la domanda lecita, ma perchè, nonostante avessimo negato quella possibilità, il dottore, convinto della sua diagnosi, continuò con numerose insinuazioni. Successivamente le venne fatta un’ecografia, nella quale il tecnico evidenziò un ingrossamento uterino che, secondo lui, sarebbe potuta essere la causa del problema (l’unico che intuì ma che venne ignorato). Alla fine in pediatria decisero di metterle un catetere perché, nel frattempo, mia figlia continuava a disperarsi. A questo punto venne richiesta una consulenza ginecologica e, purtroppo, anche qui, siamo stati sfortunati: il medico di turno ci riferì, dopo un’ulteriore ecografia, che tutto fosse nella norma e che potevamo tornare a casa, visto che l’unico problema fosse l’intestino pieno di feci. Tornammo a casa, ma dopo neanche un’oretta, i dolori allucinanti ritornarono. Allora stanchi di questa situazione, ci recammo all’ospedale di Foggia, dove venne sottoposta a molti controlli di routine (febbre, pressione…) e le diedero una tachipirina per calmare il dolore che provava. Ci tengo a sottolineare che questo a San Severo non fu fatto. Qui la dottoressa di nefrologia, vedendo il referto del tecnico di San Severo, si insospettì e chiese un’altra consulenza ginecologica. Finalmente incontrammo un meticoloso professionista, il dottor VASCIAVEO, che di fronte all’ecografia e alla difficoltà delle infermiere a inserire il catetere (la stessa riscontrata anche dal personale di San Severo) capì subito il problema. Il dottore diagnosticò a mia figlia un ematocolpo, qualcosa di strano per noi ma, per chi vuole essere definito medico, dovrebbe essere “semplice” da diagnosticare. Il mattino successivo, dopo il ricovero, il dottore, andando ben oltre il suo orario di lavoro, eseguì un intervento, grazie al quale ripristinò la normale fisiologia interna; è stato trovato molto sangue mestruale che, bloccato, impediva il normale funzionamento della vescica. Ringraziamo pubblicamente il dottor VASCIAVEO e ci auguriamo, invece, che altri medici di cui non abbiamo fatto il nome, capiscano la gravità dell’errore commesso ed evitino che situazioni simili possano riaccadere in futuro. La nostra è stata fortuna, ma se tutti fossero stati così superficiali cosa sarebbe potuto succedere…?!?!
(Lettera firmata)

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