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SAN SEVERO: UNA STORIA COMMOVENTE DI QUESTI TEMPI DIFFICILI

Voglio raccontare la mia storia,

anzi la storia dei miei genitori, colpiti entrambi dal virus che, li ha portati via a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro.
Nonostante avessimo adottato tutte le precauzioni possibili, evitando qualunque contatto con altre persone, entrambi si sono ammalati.
I sintomi erano quelli della solita influenza ma, la febbre non si abbassava e aumentavano le difficltà respiratorie e il dubbio che si trattasse di coronavirus diventava sempre più
assillante.
Più volte ho cercato aiuto chiamando i numeri abilitati dal ministero, ho pravato a fare tutta la trafila ed è stato disperante . E’ stato come parlare con un registratore inutile, mi venivano fornite solo informazioni di base.
Io chiedevo solo un’ ambulanza o comunque qualcuno che venisse a visitarli, per tranquillizzarci e tranquillizzarli anche facendo il tampone, visto che sintomi descritti erano
quelli del covid.

Nulla! Niente di niente ancor di più quando sapevano l’età dei miei cari genitori. Forse perché un po’ più avanti con l’età non avevano il diritto di essere curati o di vivere?
La situazione peggiorava tant’è che mio marito li accompaganava entrambi alla famosa tenda blu. Li ho visti entrare faticosamente in macchina, febbricitanti e doloranti, con la speranza di poterli nuovamente riabbracciare, inconsapevole del fatto che quella sarebbe stata l’ultima volta che li vedevo, senza averli potuti salutare o abbracciare.
In ospedale facevano tutta la trafila, soli senza nessun familiare, senza un telefono per poter parlare con noi figli che, a casa aspettavamo una telefonata di un medico o notizie sulla
loro situazione.
E’ stata un agonia.

Il dubbio che potesse trattarsi del virus a questo punto era diventato certezza, il tampone era risultato positivo, per entrambi, ed è iniziata per loro il calvario che hanno dovuto affrontare senza il conforto di nessuno. Li immagino soli in un letto di ospedale, intubati o con il casco per l’ossigeno, col desiderio di poterci vedere e di tornare presto a casa.
Noi figli aspettavamo la telefonata giornaliera sempre con la speranza che ci fosse un miglioramento. Purtroppo non è andata così.
Dopo giorni di agonia mio padre ci ha lasciati e di lì a poco mia madre lo ha seguito. Sono andati via affrontando insieme l’ultima tappa della vita così come insieme hanno affrontato ogni passo del loro progetto di famiglia.
Mi distrugge non essere stata vicina loro nel momento del loro ultimo respiro, mi rincuora solo che sono insieme nella grazia del signore e sempre veglieranno su di noi.
Un giorno ci rincontreremo, per ora il vostro ricordo sarà sempre vivo nei nostri cuori.

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