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SAVINO BUCCI: “HO TEMUTO DI NON FARCELA MA SONO GUARITO” LA TESTIMONIANZA E I RINGRAZIAMENTI AL PERSONALE COVID DEL MAR

Savino Bucci, 59enne sanseverese, infermiere presso l’Ospedale Masselli-Mascia di San Severo, ha vissuto la drammatica esperienza del COVID, ma questa volta dall’altra parte della barricata. Savino contrae il virus, non sta bene. Il 14 dicembre 2020 viene portato in ambulanza al Policlinico Riuniti di Foggia. Sottoposto alle prime cure, il giorno dopo viene trasferito presso il reparto di lungo degenza del Masselli-Mascia di San Severo. Savino vive momenti di angoscia, di sconforto, ha il timore che la situazione possa precipitare. Il suo quadro clinico peggiora e in breve tempo i sanitari decidono di trasferirlo presso il reparto MAR (Malattie Apparato Respiratorio) sempre dell’ospedale di San Severo, diretto dal Dott. Paride Morlino. Savino è consapevole di trovarsi in condizioni cliniche preoccupanti, teme di non farcela. Nel MAR però Savino intravede la luce in fondo al tunnel! I medici, gli infermieri, gli O.S.S. e il personale tutto, lavorano al massimo delle proprie forze per “guarire” i malati COVID. Nel corso della sua degenza, lunga quasi trenta giorni, Savino attraverso foto, post e video pubblicati sul suo profilo facebook, trasmette ai suoi follower le sue angosce, facendo trasparire la preoccupazione di chi sa che deve mettercela tutta per tornare a casa con le proprie gambe. Ieri 12 gennaio 20121, Savino viene dimesso, finalmente torna a casa e il suo primo pensiero è di indirizzare alla nostra redazione una lettera di ringraziamento, un vero messaggio scritto col cuore a chi per quasi un mese ha dato il massimo, prendendosi cura di lui per strapparlo al morso del Coronavirus:

A TUTTO IL PERSONALE COVID MAR – MEDICINA COVID

Accade spesso che anche noi operatori sanitari ci troviamo dall’altra parte della barricata in qualità di pazienti. Proprio in tale circostanza possiamo comprendere l’importanza che assumiamo agli occhi del malato. Non vi nascondo che durante questo mio doloroso percorso, più di una volta, ho temuto di non farcela. Nel momento in cui sono stato trasferito da voi, ho cominciato gradualmente ha realizzare che ne sarei venuto fuori.  Non mi stancherò mai di esservi riconoscente per le vostre   gentilezze, gli sguardi empatici ed il vostro modo di rassicurarmi attraverso il linguaggio non verbale del corpo.

Ringrazio tutti indistintamente:

voi ausiliari per l’accuratezza adoperata nel tenere puliti e sanificati tutti gli ambienti.
Operazione fondamentale per ridurre il rischio di contagio;

voi O.S.S. avete contribuito a rendere più agevole e accettabile questo mio calvario, grazie ad un’encomiabile assistenza di base.  La vostra presenza assume un’importanza fondamentale, poiché mette infermieri e medici nelle migliori condizioni per svolgere il loro operato. Tutto questo a totale beneficio del paziente;

voi infermieri, invece, siete stati i veri catalizzatori di una serie interminabile di interventi ad alto livello tecnico, che ho potuto apprezzare, nonostante le mie competenze non siano affini alle vostre, lavorando in cardiologia;

voi medici, infine, sapientemente guidati dal Dott. Paride Morlino, dall’aspetto “burbero” ma dal cuore tenero, siete stati un autentico faro che ha costantemente illuminato il buio profondo in cui ero caduto.

È opinione comune che questo reparto rappresenti un fiore all’occhiello del nostro ospedale e, da degente, posso confermare che le vostre competenze, professionalità e spessore umano   rappresentano le tre qualità indispensabili per realizzare la cosiddetta buona sanità.

San Severo, 11 gennaio 2021

Vostro Savino Bucci

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