Comunicati

Sempre sincero e attuale, il messaggio che S.E. Mons. Lucio Angelo Renna, ha rivolto nella ricorrenza della “Giornata internazionale della donna”, alla Diocesi:

<<Imiei più sinceri auguri a tutte le donne e l’assicurazione di una preghiera alla Donna per eccellenza: la Madre di Gesù.

Più che la cena sbrigativamente consumata in pizzeria, in questa ricorrenza, che ha origini tristi e non proprio di “festa”, direi che occorre contribuire maggiormente nelmenage domestico durante tutto l’anno: tanto per iniziare. E ciò vale per figli e mariti.

Condividere lavoro, preoccupazioni, gioie ed eventuali privazioni era, ed è il modo più sincero di apprezzare la ‘donna di casa’ (e fuori di casa) che non ha orari di lavoro, ma sgobba dalla mattina alla sera per accontentare la propria famiglia. Permettere alla ‘donna di casa’di avere spazi da dedicare a séstessa, senza l’assillo di dover stirare le camicie del marito e del figlio, gli abiti della figlia, di sfaccendare in continuazione, è un modo valido e apprezzabile di dimostrare gratitudine e apprezzamento per la donna. Dare merito, alla fine, per tutto quello che fa. E non solo tra le mura domestiche, perché quello che conta è il rispetto a prescindere>>.

Le conclusioni di Mons. Renna:

<<Mi son fermato tra le mura domestiche, perché tanto orrore avviene proprio nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro.

È innegabile il sopravvivere ancora di una mentalità lesiva nei confronti della donna soprattutto, in relazione ai tanti fatti e misfatti registrati della cronaca nera quotidiana indicati come “femminicidio”. Si uccide la donna, non solo con atti di violenza e di omicidio, ma anche non stimandola nel suo grande valore per la convivenza umana. Ella, non è solo la sorgente, ma anche la tutela della vita. Quanto casi di sfruttamento o svilimento della donna come tale o nel suo ruolo di madre e di sposa vengono presentati dai mass-media, ad esempio attraverso le note trasmissioni televisive.

Contestualizzata in episodi del genere, che crescono in maniera esponenziale, “la festa della donna” è un modo ridicolo o ipocrita per dire alla donna quanto sia importante. Il celebrarla, con un giorno particolare, dovrebbe significare la stima e l’apprezzamento costante che si ha di lei. Auguro vivamente a tutte le donne che possano essere se stesse, esprimere tutte le grandi potenzialità e i valori insiti nel loro personale‘dna’femminile! >>

San Severo lì, 8 marzo 2016

san Giovanni di Dio

 

 

 

 

 

Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali/Addetto Stampa della Diocesi

dott. Beniamino PASCALE

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