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Serie B: il bilancio del Bari dopo le prime 8 giornate

L’anno scorso il semi-dramma, sportivo, della quasi retrocessione. Quest’anno la necessità di riscattarsi e dimostrare che Bari è una delle piazze calcistiche più ambite della Serie B. Da questi presupposti è partita la stagione 2024/2025 del Bari nel campionato cadetto. Un’estate particolare quella biancorossa, con l’addio di allenatore e direttore sportivo e il benvenuto di due nuove figure chiamate a rinnovare un ambiente l’anno scorso traballante sotto tanti punti di vista. Via Federico Giampaolo dalla panchina e Ciro Polito dalla dirigenza, dunque, con Giuseppe Magalini come Ds e Moreno Longo allenatore. Un cambio di rotta radicale ma non sul mercato che ha stentato a decollare fino agli arrivi di qualità solo nell’ultima giornata di calciomercato. Ed è con degli innesti forti che il Bari quest’anno fin dall’avvio della stagione è stato sia per la stampa sportiva che per le quote sulla Serie B una formazione che può ambire a cercare un posto nei Playoff promozione. Ma tutto dipenderà da una serie di fattori, come il rendimento dei giocatori singoli, il gioco di squadra, l’amalgama dello spogliatoio e, perché no, anche un po’ di fortuna.

Un avvio difficile

L’avvio di campionato dei biancorossi non è stato dei più sorprendenti, conquistando solo due punti in quattro partite. Le sconfitte all’esordio con la Juve Stabia e nella seconda contro Modena sembravano far riaffiorare alcuni fantasmi del recente passato, con una squadra ancora senza identità e gioco, paurosamente in balia degli avversari. E invece gli arrivi all’ultimo minuto di Cesar Falletti, Nunzio Lella e Andrea Favilli in particolare ha donato a Longo una squadra con un tasso tecnico più elevato, più equilibrata e meglio messa in campo. Il lavoro dell’allenatore e la sua grinta facilmente percepibile, inoltre, hanno rivitalizzato alcuni giocatori che sembravano ormai destinati a chiudere un ciclo in biancorosso come ad esempio Mattia Maita e Medi Dorval. E allora, come in un gioco di strategia, ogni tessera del puzzle piano piano è andata al proprio posto. E sono arrivati quindi due pareggi consecutivi contro due big assolute del campionato, come Sampdoria e Sassuolo, seguiti poi dalle vittorie convincenti contro il Mantova, prima, e contro il Frosinone in trasferta nel Lazio. La sfortuna, e l’ingenuità, non hanno permesso il filotto contro il Cosenza in casa, seguito da un altro pareggio dal gusto amaro contro la Cremonese. Poco male, perché i tifosi e gli esperti del settore hanno potuto comunque vedere una crescita costante ed esponenziale della squadra, sicura nel gioco, equilibrata in campo e soprattutto grintosa. A livello statistico invece, il Bari, dopo 8 giornate si ritrova a metà classifica con 10 punti in una graduatoria ancora cortissima dove tutto può accadere.

Gli obiettivi stagionali

Ma allora dove può arrivare questo Bari? Difficile dirlo. I più prudenti dicono che l’obiettivo stagionale è quello della permanenza in categoria senza grossi scossoni. Ma, seppur ci troviamo all’inizio della stagione, non sembrano esserci squadre che siano in grado di spaccare il campionato, di fare la differenza, né si notano squadre che possano creare il vuoto tra le pretendenti alla promozione diretta, o anche a giocarsi con sicurezza i playoff e il resto della classifica. Per il momento sembra esserci grande equilibrio nella categoria e il Bari, se riuscisse a prendere un abbrivio in stagione, con qualche vittoria importante che dia morale e punti, potrebbe anche ambire a inserirsi nella corsa Playoff.

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