Si allarga la protesta delle “mamme coraggio”, per la mancata assegnazione dell’assegno di cura. La Regione sembra rivedere la questione.
Si allarga la protesta delle famiglie che hanno una persona diversamente abile di cui prendersi cura. Dopo l’articolo apparso anche su queste colonne a maggio, con la testimonianza della signora Elvira de Santis, altre mamme hanno riferito dello stesso problema coinvolgendo i Mass Media: “L’assegno di cura 2018/19 sembra un rebus e vorrei cercare di comprenderne i meccanismi amministrativi – aveva dichiarato Elvira de Santis – Ho presentato la domanda, come nel ‘18, per mio figlio FrancescoDirodi, 16 anni, beneficiario ‘dell’assegno di cura per pazienti non autosufficienti gravissimi e autismo’, come previsto dal bando regionale. La richiesta è stata inviata a novembre 2018. Mio figlio è nella condizione di non autosufficienza, descritta nella domanda, come paziente con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta a Livello 3 (massima disabilità) come da classificazione DSM-5. Lo scopo dell’assegno di cura è quello di consentire alla famiglia della persona diversamente abile, di poter far fronte, economicamente, alle prestazioni sanitarie, riabilitative, d’integrazione scolastica e sociale, non erogate dal S.S.N. La domanda, per quanto riguarda Francesco, era già stata accolta nel 2017/18, con l’erogazione del contributo. Quest’anno, invece, non essendo mutate le condizioni, la domanda pur essendo stata accolta, non è stata liquidata per via del punteggio inferiore al minimo previsto per ottenerlo”.Maria,Velia, mamme in rappresentanza di altre, hanno prospettato la tematica. Dopo le mancate risposte della Regione Puglia, sono pronte a incontrare il presidente, Michele Emiliano. “Questa mattina (ieri, ndr) a San Severo c’erano un po’ di famiglie a cui non è stato attribuito l’assegno di cura pur avendo figli affetti da gravi patologie invalidanti – ha evidenziato la sig.ra de Santis – C’erano anche un po’ di telecamere a cui è stato consegnato il messaggio e ribadita la questione relativa al punteggio dato dalla commissione regionale preposta. Un punteggio che desta perplessità. Inoltre, dal SIS-Puglia è arrivato un messaggio a tutti coloro che non è stato dato l’assegno di cura, di poter fare la domanda per il Reddito di dignità (ReD). Ma non è questa la dignità. La dignità è ricevere l’assegno di cura per poter alleviare la sofferenza di mio figlio e degli altri ragazzi con grave disabilità comportamentale dello spettro autistico”. In effetti, come riferito poche ore fa dalla sig.ra de Santis, la Regione Puglia sta rivalutando le domande presentate dalle interessate per la concessione dell’assegno di cura.
Beniamino PASCALE