Cultura

STORIE VERE. ” Nannino” un grande benefattore per tante giovani generazioni della nostra Città.

È finito il tempo in cui Nannino gironzolava tra i quartieri della Città a cavallo della sua eterna Graziella con il basco,buono per tutte le stagioni,a punta di prete d’un tempo passato ed il sorriso stampato sulle labbra. In ogni occasione d’incontro non è mai mancato un cordiale saluto ,un accavallarsi di ricordi indelebili oramai parte integrante non solo  del mio vissuto e di quello di molti miei coetanei ma di tanti ma tanti ragazzi che oggi sono padri di famiglia.

La mia prima conoscenza di Nannino risale ai tempi del UISP di via Ergizio. Di poche parole ma di molti fatti, riservato nei confronti di tutti,in quel centro sportivo/ricreativo ricopriva l’incarico di magazziniere. All’epoca dei ricordi il centro UISP organizzava tornei e campionati a livello territoriale e provinciale.

Il suo VOLONTARIATO,prezioso e molto apprezzato, non gli dava però le soddisfazioni che lui cercava. Si sentiva limitato come un vestito mal cucito addosso. Lo ritrovai,con gran piacere, nella Pro San Severo in 3^categoria.

Lui ,con grande impegno, faceva di tutto e di più. Gratuitamente e senza mai nulla a pretendere ricopriva più incarichi: squadratore e pulitore di campo; addetto al magazzino di Società; responsabile dell’abbigliamento e della buona tenuta delle scarpe tacchettate a suola e chiodini; assistente sanitario pronto ad intervenire, con acqua fredda e spugna, sulle larghe sbuccettature provocate dalla ghiaia e pietre di cui il Ricciarelli abbondava. Nelle grandi occasioni si gloriava dell’incarico di guardialinee.

A guardarlo con molta attenzione però andava letteralmente in giuggiole quando i suoi occhi posavano sulla divisa dell’arbitro. Sprizzavano di gioia e se ne poteva dedurre che quello era il suo mondo:arbitrare.

Si rese subito conto che la strada era tortuosa e scelse,intelligentemente, la scorciatoia. Abbandonò tutto e si mise in proprio creando dal nulla la sua grande occasione. Si inventò imprenditore di se stesso,osservatore calcistico,preparatore atletico,organizzatore di tornei infrasettimanali a orario limitato e nei giorni festivi fino al calar del sole. Ovunque intravedeva spazi verdi abbandonati o piattaforme cementate idonee per  campetti di calcio lui planava e prendeva momentaneamente possesso.Nello scatolone posto sul portapacchi della sua Graziella si trovava di tutto e di più. Non era raro vederlo al mercato americano settimanale impegnato ad acquistare,a iosa,magliette e pantaloncini multicolori.Tutto a sue spese,tutto  con le poche risorse che possedeva,dai suoi risparmi.

Il piazzale antistante il De Amicis era il suo Campo Sportivo preferito dove si celebravano sempre le finali dei tornei delle tante  squadre di ragazzini visionati,in precedenza, nei diversi quartieri della Città. Lui si esibiva nel ruolo di ARBITRO a tempo indeterminato e non mancavano,con tanto di pubblico presente,le premiazioni con  medaglie, coppe e diplomi di partecipazione.

Tutto sul suo impegno, tutto sul suo tempo libero sottratto al suo saltuario e precario lavoro, tutto per quei ragazzi dei quartieri periferici ai quali nessuno badava.Non volendo ed anche non sapendolo il nostro Nannino ha sopperito, per anni ed anni,al grande ed incalcolabile vuoto lasciato dai Salesiani,dai Centri Sociali “Immacolata ed Oliveto “. Centri di aggregazione e formazione di ragazzi e giovani di tutte le estrazioni sociali,nessuna esclusa. Grandi luoghi di incontro e di crescita che hanno inciso profondamente sia nei comportamenti individuali che sul vissuto quotidiano della Città ai tempi delle “vacche magre”.

Mi chiedo e vi chiedo: il nostro Nannino quanti ragazzi ha tolto dalla strada?

Quanti ne ha invogliati a continuare gli studi e non abbandonare la scuola?Quanti ne ha sottratti al mondo delinquenziale? Pur se non intenzionalmente non è stato anche lui un educatore collaborando alla formazione,basata su principi altamente morali, di questi ragazzi?

Nannino,nel suo impegno sociale,non ha chiesto mai niente a nessuno così come mai nessuno gli ha dato mai niente o si è ricordato del suo meritevole altruismo.Non è stato mai gratificato a dovere come dovrebbe fare una vera Comunità o chi la rappresenta nelle Istituzioni.Questa è storia,realtà

pura ,prova di vita passata  al setaccio sotto gli occhi di tutta la Comunità sanseverese Altro che chiacchiere ,pinzellacchere o forzature non condivise nel voler evidenziare ed elogiare meriti di concittadini che non ci sono o che non hanno lasciato alcuna impronta significativa .

Del nostro grande BENEFATTORE,oramai fuori Servizio Civile completamente gratuito,nessuno si è mai ricordato nel fargli un semplice encomio; nessun politico si è mai speso nel consegnargli una targhetta di stagno di poco valore,un foglio di carta stampata che ricordi quanto da lui profuso a larghe mani e a cuore aperto nei confronti delle tante giovani generazioni della nostra Città.

A te, caro Nannino,  da parte mia come concittadino,padre,nonno ,educatore e da parte di tutti quei ragazzi di quartiere  ai quali hai dedicato e regalato,con abnegazione e senza  interesse alcuno,gioia e voglia di vivere nel grande mondo dello sport  va tutto il nostro  ringraziamento e gli auguri di ogni bene.

Prof.Diego MATARANTE

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