ComunicatiIn evidenza

SUONINCAVA: le sensazioni di Mimì dell’Erba, memoria storica delle cave «Un’emozione unica».

Nella serata di domenica 20 agosto, nell’attesa dell’ultimo spettacolo musicale di Suonincava 2023 che aveva come ospite il grande rapper italiano Rocco Hunt presso le Cave dell’Erba, la nostra redazione ha avuto una piacevole incontro con il quasi novantenne Domenico dell’Erba (dai più conosciuto come Mimì), co-proprietario della Cava, tra i pionieri, dell’attività estrattiva in Apricena.

Mimì dell’Erba, classe 1933, racconta ancora con tanta emozione di quando arrivò per la prima volta ad Apricena, l’8 settembre del 1957, in quel periodo infatti viveva a Trani dove lavorava già nel settore marmifero-estrattivo, e capì da subito le potenzialità delle Cave di Apricena e della sua pietra: dura, resistente e compatta.

L’avventura iniziò dalla cava “Tre fosse”, la prima ad essere acquistata da Mimì, che si preoccupò anche di formare e reclutare una manodopera pronta all’attività estrattiva. La manovalanza apricenese era perlopiù formata alla lavorazione dei basolati e poiché in pochi conoscevano l’attività estrattiva, Mimì Dell’Erba decise di reclutare circa 130 “cavamonti tranesi” – come li chiama lui – ossia lavoratori dalla lunga esperienza nel settore, abituati al lavoro duro. Molti di questi cavamonti poi si stabilirono del tutto ad Apricena, mettendo su famiglia.

È sul duro lavoro, portato avanti insieme al fratello Gaetano, alla famiglia, e ai tanti lavoratori di questa e di tante altre cave che il marmo di Apricena è diventato famoso in tutto il mondo, facendo di questo il secondo bacino estrattivo in Italia dopo Carrara.

Ed è questa passione che spinge Mimì, quasi novantenne, a recarsi alle cave ancora ogni giorno, è questa passione che ha cercato di trasmettere alla famiglia, ai figli e ai nipoti. «Uno spettacolo come questo, con tutta questa gente, qui non si era mai visto»ci racconta entusiasta del SUONI IN CAVA FESTIVAL«sono state delle serate davvero magiche.»

Le tre serate in Cava, durante le quali si sono toccate oltre 15mila presenze, hanno fatto di questo palcoscenico, scavato dal lavoro dei cavamonti, uno scenario artistico unico, di tradizione, natura e arte.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio