PRONTO…PARLO CON SUOR FILOMENA de AMBROSIO?
Sia lodato nostro Signore! Chi mi cerca? Chi è lei?
SONO UNA GIORNALISTA E LA CHIAMO DAL CENTRO STORICO DI SAN SEVERO, SONO NEI PRESSI DEL MONASTERO DELLE BENEDETTINE.
Ah, che bello! Il mio Monastero! Quanti ricordi! Come le posso essere utile?
GENTILE SUOR FILOMENA I MIEI CONCITTADINI VORREBBERO SAPERE ALCUNE CURIOSITÀ DELLA VOSTRA VITA DI SUORE DI CLAUSURA E DEL VOSTRO MONASTERO.
Intanto le posso dire subito che ancora oggi, nella chiesa di San Lorenzo e nella scuola di San Benedetto, potete vedere i segni evidenti di una ruota degli esposti dove nel 1700 lasciavano i neonati abbandonati e un montacarichi dove noi attingevamo le derrate alimentari senza essere viste in quanto suore di clausura.
SUOR FILOMENA, ANCORA OGGI SI RACCONTA DI UN NEONATO ABBANDONATO NEL VOSTRO CONVENTO, È VERO?
Certamente, quel bambino si chiamava FORTUNATO ed era la gioia del nostro Monastero, poi ha ritrovato i suoi genitori che vivevano nel quartiere degli Ebrei. Una storia molto bella!
MA È VERO CHE LEI HA LASCIATO UN PREZIOSO MANOSCRITTO SULLA STORIA DEL MONASTERO DI S. BENEDETTO?
E’ vero. Ho lasciato un manoscritto nel quale ho ricostruito le vicende storiche del Convento. Il testo integrale del mio manoscritto lo si può trovare presso la Biblioteca Comunale oppure pubblicato sul libro “Il Monastero delle Benedettine”, autore: GIOVANNI CHECCHIA de AMBROSIO. In quel libro potrà constatare che sono stata anche maestra delle educande novizie ((vedi foto-copertina del libro).
INTERESSANTE, LO LEGGEREMO MA INTANTO POTREBBE ANTICIPARCI QUALCHE PREZIOSA NOTIZIA?
Posso dirvi che nell’arco del 1700 fu completato il monastero in tutta la sua ampiezza e con il suo splendore barocco con l’arrivo del prestigioso architetto napoletano GIUSEPPE ASTARITA. Poi vi è stata l’opera intelligente di AMBROSIO PIAZZA, plastificatore e stuccatore, che ha abbellito l’interno della Chiesa di San Lorenzo e la sua straordinaria facciata realizzata in marmo bianco del Gargano scolpita dal maestro scalpellino sanseverese FRANCESCO CERVONE. Pensi un barocco in marmo bianco, una rarità se pensiamo al colore giallo ocra di tutte le opere barocche dell’Italia meridionale.
LEI, SUOR FILOMENA, FARÀ APPASSIONARE MOLTI SANSEVERESI ALLA STORIA DEL SUO MONASTERO.
Non solo il mio, a San Severo tra il XIII e il XVIII secolo vi fu una intensa concentrazione di insediamenti monastici, sia al centro che in periferia. Penso che il mondo della scuola e le Istituzioni cittadine debbano adoperarsi per una conoscenza approfondita di questi monasteri. Che il Signore vi protegga!