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TASI, IN ARRIVO LA MAZZATA?

“Su bilancio partecipato e tasse, il sospetto è che Miglio abbia mentito (forse sapendo di mentire)”?

Non chiedetemi come faccio a saperlo. Accontentavi dell’informazione e iniziate ad accantonare il denaro per la nuova mazzata in arrivo. Tra poche ore infatti, il Consiglio comunale approverà due cose abbastanza importanti:

 

il Regolamento sulla TASI e la determinazione delle relative aliquote per l’anno  2014.Ma come potete intuire, la notizia da brivido non è questa.

Nello specifico,l’attuale Amministrazione Comunale guidata da Francesco Miglio,avrebbe intenzione di applicare l’aliquota massima, ovvero il 2,5 per mille sull’abitazione principale e le pertinenze.

Basterebbe questo per annotare sul nostro taccuino un’altra – l’ennesima – bugia (mezza verità?) del neo Sindaco che sul suo programma di qualche mese fa prometteva “la riduzione delle imposte comunali a famiglie ed imprese della città”(vedi pag.5 del programma elettorale della Coalizione Bene Comune). Ma il ragionamento per dimostrare questa considerazione è più sottile e, se il lettore mi usa la cortesia di leggere con calma, è possibile giungere a diverse conclusioni politiche e programmatiche estremamente controverse.

Cos’è la TASI

TASI è l’acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale sulla prima casa istituita dalla legge di stabilità 2014.

Ai sensi del comma 639, la TASI è diretta alla copertura dei cosiddetti “servizi indivisibili” che vengono individuati nel Regolamento in approvazione, con l’indicazione analiticadei relativi costi, alla cui coperturala TASI è diretta.

In termini brevi, la TASI serve a coprire quel buco nei bilanci comunali dovuto al progressivo venir meno dei finanziamenti statali. I servizi finanziati con la TASI vanno,per intenderci,dalla pubblica illuminazione alla manutenzione stradale, al verde pubblico, alla manutenzione delle aree cimiteriali, sicurezza etc. Stando alle indiscrezioni, la TASI a San Severo, applicando l’aliquota massima, coprirebbe una spesa pari a4,5 milioni. Anche se il costo di questi servizi si aggira intorno ai 6,5 milioni.

Ignoro la provenienza di questi numeri e soprattutto chi e come siano stati scelti questi servizi. Infatti, non c’è una declaratoria che offra un quadro sinottico su cui ragionare e quindi i comuni hanno potuto predisporre i regolamenti in autonomia.Sui costi presunti dei servizi finanziati con la TASI, “l’uccellino” parla di dati desunti dall’ultimo bilancio consuntivo. Fatto che milascia estremamente perplesso. Mettiamo però in standby questeconsiderazioni e proseguiamo con ilmio  ragionamento che punta ad altri problemi di metodo.

Il Regolamento e la determinazione delle aliquote devono essere approvati obbligatoriamente entro e non oltre il 10 di settembre, sulla scorta di una nota del MEF. Appuntate questa data perché è necessaria al fine di comprendere quanto si stia operando in modo quantomeno “discutibile”.

I ritardi sulla programmazione

Detto questo infatti, è possibile provare quanto siano gravi i ritardi dell’attuale AC sul fronte programmaticoe quanto sia assolutamente improprio determinare l’aliquota massima per la TASI senza aver predisposto una bozza di bilancio di previsione che, tra l’altro, deve essere approvato entro il 30 settembre.

Procederò per domande, con la speranza che qualche voce dal burrone ritorni per darmi una risposta.

Mi risulta che nessuna bozza di bilancio di previsione sia stata presentata ai consiglieri comunali e men che meno siano stati posti in essere quei percorsi tanto sbandierati nel programma elettorale del neo sindaco sul cosiddetto “bilancio partecipato”. Perché dunque applicare l’aliquota massima, quindi salassare i cittadini a prescindere, se su quei servizi da pagare attraverso la TASI non è stata avviata nessuna discussione in sede programmatica, soprattutto in termini di revisione della spesa?

Le risposte che mi sono dato sono tre:

  1. l’attuale AC non sa ancora come intervenire sul fronte della spesa;
  2. l’attuale AC già sa di voler spendere quelle cifre per quei servizi;
  3. l’attuale AC è andata al mare. Dimenticando programma di mandato e bozza di bilancio di previsione;

Se non è una, è l’altra. Fate voi, anche se io protendo per tutte e tre le ipotesi.

Per cortesia, non mi si venga a dire che per il programma di mandato ci sono 120 giorni di tempo dalla data di insediamento del Consiglio Comunale. Non è su questo piano che pongo il problema, ma sulla corretta applicazione delle funzioni politico-amministrative di una AC che si è posta un programma elettorale come quello della Coalizione Bene Comune.

Conclusioni

In buona sostanza, sul fronte della riduzione delle imposte, il programma elettorale sembrerebbe contraddetto dai fatti. Tassazione a manetta, aliquota massima. Nessuna traccia di esenzioni per le famiglie, come tra l’altro disposto dalla stessa legge 147.

Stesso discorso vale per la riduzione della spesa e per le solite buone intenzioni, accademicamente illustrate, di adottare “il metodo del bilancio partecipato, coinvolgendo cittadini, associazioni e movimenti nelle decisioni strategiche nella definizione della struttura di imposte e tariffe e la destinazione delle risorse disponibili” (si veda sempre pag.5) . Finora non si è visto niente.

Il Consiglio Comunale chiamato a votare un documento senza una discussione a monte, senza atti programmatici a monte, senza trasparenza, partecipazione e innovazione, capisaldi del programma San Severo Bene Comune.

Mi spiace constatare che s’intenda la programmazione come un vero e proprio optional, un hobby direi, di quelli che si praticano a tempo perso e  senza troppa fretta.

E aggiungo, senza che nessuno se ne debba accorgere.


Nazario Tricarico

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