“Ti spacco la faccia anche davanti ai carabinieri”: 40enne arrestato per stalkin
Vittima della gelosia e delle attenzioni morbose dell’uomo, la sua ex convivente. L’uomo, di Chieuti, non accettava la fine di una relazione durata 17 anni terminata a causa del suo atteggiamento aggressivo
Gelosia ed attenzioni
morbose, al limite dell’ossessione, che – sommate ad un atteggiamento genericamente violento – hanno portato una donna di Chieuti a troncare una relazione sentimentale lunga 17 anni. Una decisione che non è stata affatto digerita dall’uomo che ha deciso di trasformare gli ultimi due anni della sua ex convivente in un inferno.
Con l’accusa di reati di atti persecutori, minaccia ed ingiuria continuate ai danni della sua ex convivente, i carabinieri della stazione di Serracapriola hanno arrestato Marcello Di Pietro, di 40 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Lucera
La vittima, stanca delle continue vessazioni subite, nel maggio scorso si è rivolta ai carabinieri per sporgere formale denuncia con la speranza di porre fine ai continui comportamenti violenti del compagno con il quale conviveva da 17 anni. I rapporti tra i due si erano da tempo deteriorati. La donna aveva deciso di troncare la relazione a causa del carattere litigioso e violento dell’uomo.
Già tra il maggio e il luglio dello scorso anno, infatti, l’uomo aveva dimostrato un comportamento aggressivo nei confronti della donna con continui appostamenti, minacce, ingiurie, intimidazioni e aggressioni fisiche, tanto da indurre all’epoca l’Autorità Giudiziaria lucerina ad emettere nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
Dopo l’arresto solo qualche mese di tregua e apparente calma. Dal mese di aprile in poi numerosi sono stati gli episodi nei quali l’uomo ha continuato ad avere un comportamento persecutorio nei confronti della vittima. Molteplici gli episodi nel corso dei quali la donna, dopo essere stata a lungo pedinata per le vie cittadine, è stata insultata ed apostrofata con epiteti volgari.
Continue le chiamate anonime ricevute sul cellulare tanto da costringerla a tenere l’apparecchio sempre spento e numerosi gli appostamenti sotto casa, tanto da non consentirle di uscire serenamente, provocando nella donna un perdurante e grave stato d’ansia e paura, dando tanto da modificare le sue abitudini di vita.
Più di una volta, inoltre, il 40enne aveva minacciato di morte la ex convivente, dicendole che avrebbe fatto fare “una brutta fine” e, addirittura, al termine di un rocambolesco inseguimento con la macchina, le aveva tagliato bruscamente la strada costringendola al portarsi con la propria autovettura sul margine della carreggiata, quasi a coinvolgerla in un incidente stradale. Gli episodi raccontati dalla donna sono stati oggetto di puntuali e precisi riscontri raccolti dai carabinieri che, grazie alle informazioni fornite da alcuni familiari della denunciante, sono riusciti a ricostruire nel dettaglio gli atti persecutori subiti.