TONINO E I NEGOZI DEL CENTRO STORICO
di MICHELE MONACO
TONINO NOTARANGELO, come aveva promesso, ci racconta della lunga permanenza della sua cartolibreria nella piazza del nostro centro storico caduto in piena desertificazione. << Purtroppo – dice – nel centro storico ho assistito progressivamente alla chiusura delle botteghe artigianali, i negozi di vicinato sono spariti, le loro insegne spente per sempre. Alcune vetrine storiche che hanno caratterizzato via Soccorso e via Daunia sono chiuse da tempo come il negozio di scarpe di GIOVANNI VOLPE che era lì sin dal 1948>>. Due signore (LUCIA VALENTINI e PATRIZIA VITTORIA RISOLDI) ricordano con nostalgia un negozio di eleganti corredi in via Daunia della titolare Signora ASSUNTINA MORRICA (nonna della signora PATRIZIA V. RISOLDI). TONINO indica la saracinesca chiusa dirimpetto alla sua cartolibreria e ci ricorda che là – una volta – c’era il rinomato negozio di generi alimentari dei fratelli DE SIATI. Sotto l’arco della neve dimorava il chiosco della vendita di gazzose e del ghiaccio venduto a pezzi per chi non aveva il frigorifero. E che dire dei locali dell’ex CINEMA PATRUNO? Adesso è ridotto male, viene giù a pezzi. E pensare che è stato la sede del COMUNE DI SAN SEVERO fino al 1813, poi ha visto l’allestimento di un piccolo teatro intitolato <<Teatro del Decurionato>> che successivamente è diventato il famoso Teatro <<Real Borbone>> con 400 posti. Una bomboniera allestita con gusto che è stata inaugurata nel 1819 e chiusa per motivi di sicurezza nel 1923. In quel Teatro si esibirono prestigiosi musicisti tra cui il Maestro della ‘Banda Rossa’ FERDINANDO DEL RE, autore di un’opera lirica intitolata <<MANFREDI>>. Successivamente il prestigioso locale (dopo un incendio) fu venduto al Signor PATRUNO che ne fece un cinema di prestigio almeno sino agli anni’60-‘70. Ricordo che nel 1948 fu proiettato un film western intitolato “Buffalo Bill”, che richiamò una folla immensa di spettatori distesa dall’ingresso sino a piazza Municipio. Una folla impaziente che diede l’assalto al botteghino al punto da far intervenire le forze dell’ordine allocate nella caserma di via dei Quaranta. TONINO getta lo sguardo sul negozio di MONTELEONE e indica un negozio (ora scomparso) dove era situata una gioielleria con a lato un negozio di tessuti. MONTELEONE ha legato il suo nome alla storia della piazza. Comincia a piovere e TONINO con il fido DANILO rientrano nella cartolibreria. Si accendono le prime luci della sera, passano dei ragazzini su un motorino senza targa e senza casco… Urlano per la loro bravata nell’impennare la moto. Alcuni anziani seduti sulla panchina di fronte alla Chiesa dei Celestini inviano all’indirizzo dei giovani scapestrati epiteti irriferibili. L’ultimo sguardo è per il negozio dei cinesi contraddistinto da due lanterne rosse che campeggiano in alto. TONINO si affaccia ancora una volta e sospira queste parole: <<E pensare che qui c’era la pasticceria del Caffè UNIONE con il Pan Drion…>>. Poi rientra e scompare dietro una pila di libri. Arrivederci!