TRICARICO, CITTA’ CIVILE: VALUTARE GLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO RISPETTO ALLA GRAVE SITUAZIONE AMBIENTALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

Sulla questione impianto di #compostaggio #Sagedil abbiamo sempre osservato un atteggiamento razionale, serio, fortemente concentrato su aspetti meno tecnici, seppure importanti, e più legati al contesto in cui va a collocarsi l’iniziativa privata.
Un #contesto caratterizzato da una scarsa programmazione nel settore rifiuti,da scarsi investimenti pubblici per la parte impiantistica, da assenza di un modello di governo delle politiche ambientali, e da ultimo lo scenario dei gravissimi fatti delle scorse settimane.Un quadro inquietante, quasi un film dell’orrore: esponenti politici, imprenditori, funzionari pubblici, criminalità organizzata, tutti coinvolti in un presunto traffico illegale di rifiuti.
Questo è dunque il contesto.
Già tali evidenze avrebbero dovuto indurre il potere politico a porsi qualche domanda, prescindendo dalle opinioni più o meno contestabili sulle specifiche tecniche. Anche se sulla carta, la Sagedil racconta la storia delle “migliori tecnologie moderne” resta il fatto incontestabile, dimostrato dai fatti, che questo territorio non è al momento in grado di governare efficacemente lo smaltimento dei rifiuti e che, proprio per la presenza di smaltimenti illegali, tutto deve essere rimesso in discussione prima di autorizzare altre iniziative che andrebbero ad aumentare, al netto di qualsiasi tecnologia, l’inquinamento del nostro territorio.
Voglio dire, non sono considerazioni del solito ambientalismo fesso di provincia ma fatti incontestabili, funzionali alla nostra volontà di tenere alto il livello di guardia.
Occorre prendere atto che la Provincia di Foggia ha subito negli ultimi decenni stupri continui, che compromettono la qualità della nostra vita e quella dei nostri figli.
In tal senso, rivolgiamo con forza un appello al Presidente Francesco Miglio: occorre guardare certi temi non con lo sguardo freddo di chi si affida solo ai tecnici di qualche ufficio provinciale, ma con gli occhi magari di un bimbo ricoverato in oncologia pediatrica, o con gli occhi di uno di quei tanti nostri concittadini sdraiati in ospedale a vedere le gocce di chemioterapia che scendono lentamente dalle sacche.
Penso di non esagerare nel dire che occorra una specie di #PianoMarshall per l’ambiente della Provincia di Foggia.
Tornando alla questione impianti di compostaggio e richiamate queste considerazioni, è chiaro quanto la nostra legittima richiesta, volta a mettere sotto la lente d’ingrandimento il settore dello smaltimento, non debba riguardare solo la #Sagedil ma tutte le attività che già legittimamente operano nella Provincia di Foggia, a partire da quella più importante, ossia la #BioEcoAgrim di Lucera; un impianto a cui conferiamo da anni parte della frazione umida della nostra città, quella frazione di scarsa qualità non conferibile presso l’impianto Agecos di Deliceto.
La presenza di sacchi non compostabili e di impurità, problemi facilmente superabili con delle politiche volte a migliorare non solo la quantità ma la qualità della raccolta dell’umido, ha comportato un conferimento straordinario dei nostri rifiuti a Lucera, con notevoli costi in termini ambientali per quella comunità alle prese con la puzza da anni.
In definitiva il problema è politico, strategico, di visione complessiva.
Se l’atteggiamento continuerà ad essere quello di sminuire o liquidare i dubbi legittimi della comunità, a farne le spese sarà il nostro territorio. Non è possibile caro Sindaco, promuovere efficaci politiche ambientali senza una partecipazione fiduciosa da parte dei cittadini.