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TRICARICO: “La Festa è in pericolo, senza una strategia la perderemo per sempre!”

“SENZA UNA STRATEGIA ISTITUZIONALE, PERDEREMO LA NOSTRA FESTA DEL SOCCORSO”
Da qualche anno la Festa del Soccorso sembra generare solo polemiche. Talvolta giuste, talvolta sbagliate, nella stragrande maggioranza dei casi inutili.
Questo misura la debolezza di una città, una mancanza di strategia condivisa, con conseguenze gravissime per lo sviluppo locale: la Festa rappresenta un’occasione unica per generare attenzione verso il nostro territorio e quindi denaro.
Anche la polemica di ieri è frutto della nostra incapacità di proporre un modello di sicurezza credibile, studiato nei particolari, affidato a soggetti privati con competenze specifiche in materia di safety e security. Ricordo di aver interessato una nota società di Roma che, almeno a livello preliminare, mi aveva assicurato la presenza di buoni margini per migliorare gli aspetti che mettono in discussione tutto.
In questi anni di pandemia abbiamo avuto tutto il tempo per rivedere e riscrivere il modello organizzativo, a partire da chi deve guidarlo.
Le Autorità civili e religiose dovrebbero lavorare su questo, evitando ulteriori perdite di tempo. Devono sottrarre la cloche, la barra di comando, ai soliti guardiani di confine che hanno gestito per anni un evento che oggi non è più alla loro portata, a causa di numeri che sono sensibilmente cambiati.
Una volta riportata la barra nelle mani dee Istituzioni occorre un Piano strategico con obiettivi. E bisogna pagare qualcuno che abbia le competenze per scriverlo. Bisogna spendere soldini per la pianificazione strategica!
E la stessa cosa vale per la pianificazione della sicurezza, che non si fa prendendo il primo ingegnere di passaggio per strada, magari amico degli organizzatori. Serve una Società con comprovata esperienza, tipo quella che contattai in totale autonomia, la GAe Engineering che si occupa di cose come il Carnevale di Ivrea, il Capodanno di Venezia, il Giro d’italia, concerti importantissimi etc. etc. Insomma, gente che sa di cosa si sta parlando.
In termini più semplici le cose vanno fatte seriamente perché il rischio di perdere per sempre la nostra Festa è altissimo.
Non lo stiamo capendo.
La Festa è in pericolo, lo dico senza mezzi termini, e tutto dipende dal fatto che continuiamo ad affidare un patrimonio comune a guardiani di confine che oggi non hanno alcuna competenza per gestire un evento di portata internazionale.
Si avete capito bene.
La Festa non è più una cosa che riguarda solo noi. C’è un’attenzione forte.
E noi siamo ancora impreparati.
Nazario Tricarico Città Civile

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