Un aiuto per Soccorsa malata di SLA: il toccante appello dei figli

“Non so se leggerai fino in fondo, ma provarle tutte è la soluzione che mi resta, quindi la tento.
I problemi costano, sempre, lo sapete. Quando non richiedono denaro, chiedono pegno in fatica, esigono forza e consumano speranza. Il mio vuole tutte queste cose assieme.
Li pago senza timore, gli ultimi tre pegni, ma il denaro è un ostacolo, visto che l’unico costo che ora mi posso permettere è la spesa di parole e tempo impiegati nella seguente richiesta di gentilezza.
Nel 2018 a mia madre è stata diagnosticata la SLA. Sclerosi Laterale Amiotrofica. Suona brutta, eh?
Ironicamente, i primi sintomi suscitavano anche ilarità: mia madre iniziò manifestando un nuovo difetto di pronuncia, una sorta di “r” moscia parecchio buffa. Ridevamo tutti, io, mia sorella, mio fratello e papà. Sia noi che lei.
Ora non ride più nessuno. Nessuno.
Io perché non me la sento più, lei, perché non ne è più in grado. Ve lo immaginate, il volto di vostra madre che vi guarda, ma non può più ridere?
Esatto, la malattia l’ha avvolta.
La morsa della SLA ha gradualmente schiacciato la sua quotidianità, rubandole tutto.
Non c’è più cibo che possa mangiare da sola quando ha fame, gesto che possa compiere per consolarci, abbraccio che possa dare a mio padre, né canzone che possa cantare.
Oh, come cantava mamma. Papà suonava la chitarra e lei si faceva meravigliosa voce di un amore legato dalla musica.
Ci può solo guardare, intrappolata nell’immobilità in cui è costretta.
Mi tremano le mani. Mia mamma è viva , ma sono costretta a scriverne coi verbi al passato.
Ora mamma non parla nemmeno più.
Io non ho la sua voce, ma voglio prendermi l’impegno di comunicarvi il suo desiderio: mia mamma vuole vivere.
Ho capito, però, che questo desiderio non potrà esaudirsi qui, a San Severo.
Le organizzazioni competenti locali, già duramente messe alla prova da diversi fattori, purtroppo non sono in grado di fornire alla nostra famiglia l’assistenza necessaria al mantenimento della salute di una vittima della SLA. La soluzione è una sola: spostarsi in una struttura a Roma.
Nella capitale ci nostri parenti che sarebbero in grado di darci una piccola mano, oltre che a delle strutture adeguate che potrebbero significativamente migliorare le condizioni di vita di mia madre, oltre che ad allungarne sensibilmente l’aspettativa. Il trasferimento, però, è largamente fuori portata per le nostre possibilità economiche.
Io, mia sorella e mio fratello siamo giovani; con i miei appena 20 anni sono la più grande. Nonostante tutto, siamo tutti e tre pronti a spendere forza, speranza e fatica alla ricerca di una soluzione per mamma. Il problema, come dicevo, è sempre è il denaro.
Mio padre combatte ogni giorno assieme a noi, ma purtroppo, come immagino sia successo a molti di voi, ha perso l’azienda di traporti che aveva in questo malsano periodo di chiusure.
I soldi bastano, ma nemmeno sempre, a malapena a pagare l’affitto che garantisce un tetto.
È un guerriero che lotta e noi vogliamo lottare con lui. La nostra unica speranza è quella di non essere da soli in questa battaglia.
Vincere è possibile, ne siamo sicuri, e la vittoria, per mia madre, è il trasferimento a Roma.
Non chiederò una cifra esatta, ogni gesto, per quanto piccolo, può trasformarsi in un miracolo per la vita di mia madre.
Mi appello, dunque, alla vostra gentilezza per chiedervi, qualora ne aveste la facoltà, di contribuire alla nostra speranza con una donazione.
Nessuna cifra sarà troppo piccola, ogni aiuto sarà di una bontà immensa.
Lo so, non siete per niente tenuti ad aiutarci, dal momento che sono sicura starete pagando i vostri problemi nello stesso modo in cui noi stiamo pagando i nostri, quindi se anche solo leggerete questa mia richiesta d’aiuto per intero, vi ringrazierò dal profondo del mio cuore per il tempo dedicatomi.
Che doniate, che facciate girare questo avviso o che dedichiate un pensiero di speranza alla nostra situazione, sarete comunque parte importante della nostra lotta.
Ringrazierò per tutta la vita chiunque deciderà di lottare con noi, nella speranza, in un futuro prossimo, di poter continuare a farlo da Roma.
Grazie.
Dove donare? A questo IBAN, grazie! : IT44C0200878631000420334721 intestando a BARBARA CAMILLO
