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UN DEFIBRILLATORE FRACASSATO TESTIMONIA CHE E’ «MALATO» IL CUORE DI SAN SEVERO!

L’EDITORIALE DI DESIO CRISTALLI

Nei giorni scorsi ci siano soffermati davanti ad uno dei portoni centrali di quella che i Sanseveresi chiamano da tempo immemore LA CAMERA DEL LAVORO a fotografare un defibrillatore semiautomatico – cioè il tipo più semplice utilizzabile anche da personale NON SANITARIO – fracassato letteralmente dalla ‘solita mano ignota’, quella che in tante occasioni e nei posti più disparati della nostra SAN SEVERO imbratta, rompe, distrugge, vilipende di tutto di più… Intendiamo oggi dire quello che chi legge ha sicuramente pensato, cioè che viviamo in una giungla di ‘delinquenti urbani’ come la legge li dovrebbe denominare e punire in modo esemplare secondo necessità. Ma torniamo al defibrillatore fracassato: fa specie che tra noi ci sia gente (meglio, GENTAGLIA!) che non ha nessun rispetto neppure di un dispositivo che serve per salvare la vita di esseri umani, quella specie alla quale, ovviamente, non appartiene il proprietario delle mani che hanno distrutto il defibrillatore. Perché questa ‘requisitoria’ possa essere veramente salutare sarebbe giusto che quel defibrillatore, per una malaugurata necessità, non salvasse la vita dell’energumeno distruttore, costringendolo, anche all’altro mondo, a pentirsi dell’atto incivile e sconsiderato commesso. Mi rendo conto che il mio linguaggio è poco cristiano ma quel che è stato consumato è un reato impunito. Un gesto che fa il paio con certi danni ai nostri monumenti, alle scritte che imbrattano gli stessi e le facciate dei palazzi e persino delle Chiese, con le mani che distruggono a ripetizione i parchi giochi riservati ai bambini e che sono state addirittura capaci di distruggere sedie a rotelle di disabili e, pochi mesi fa, persino di oltraggiare ignobilmente un carro funebre fermo davanti ad una Chiesa in attesa della fine di un funerale. E allora ecco che è sacrosanto il titolo di questo articolo, che evidenzia, tornando al defibrillatore disastrato, quanto ormai sia MALATO IL CUORE DI SAN SEVERO, un cuore che non è più capace di discernere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, un reato vero e proprio da una marachella assolvibile. E così le defecazioni di animali sparse ovunque sui marciapiedi della Città da ‘padroni’ senza ritegno e tutto il resto di un campionario di atti malfamati e selvaggi che segnano in negativo la convivenza di tutti noi Sanseveresi. Un pugno duro di chi di dovere non sarebbe male, sempre secondo quella nostra opinione che crede che non sta scritto da nessuna parte che DEMOCRAZIA vuol dire farla sempre franca, quasi che la civiltà ed il rigore siano caratteristiche SOLO dei regimi dittatoriali estremistici d’ogni colore. Questo sarebbe possibile se tutori dell’ordine urbano in genere — ma anche semplici cittadini chiamati a collaborare ((…ma senza risultati!)) — non girassero per vecchia abitudine la testa dall’altra parte. Visto quante considerazioni razionali si possono fare su un semplice defibrillatore distrutto o su altri scempi del genere? Ovviamente non cambierà niente…e TUTTO RIMARRÀ SEMPRE SBAGLIATO! Scommettiamo???

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