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UN GIOVANE SANSEVERESE E LE ELEZIONI COMUNALI

GIANDOMENICO, giovane liceale sanseverese, incontrando qualche giorno fa il suo vecchio professore di scuola media, che vive in un dignitoso sottano di via Santa Lucia, ebbe a confessargli un suo grande dubbio: “Tra poco compirò 18 anni e per la prima volta mi appresterò a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale, per me è un avvenimento importante. E’ un momento che aspettavo da tempo. In questi giorni sento parlare di questo o quel personaggio, sento parlare di nuove realtà, ma sinceramente noi prossimi diciottenni siamo in confusione. Non voglio fare nomi, ma a me piacerebbe che si analizzassero i futuri candidati consiglieri comunali per il loro vissuto, per quello che fanno nel proprio lavoro, per quello che fanno nel sociale, nel volontariato. Sono quasi arrivato al voto e ad un tratto ho paura di mettere una croce su un nome sbagliato”. Il vecchio insegnante accese la sua abituale pipa e gli rispose testualmente così: <<Vedi, GIANDOMENICO, io ti consiglierei prima di tutto di leggere un libro intitolato “IL FAMILISMO AMORALE” (ed. Il Mulino). L’autore è il sociologo EDWARD C. BANFIELD, il quale alla fine di una ricerca condotta nel Mezzogiorno d’Italia, negli anni ’50, giunse ad una conclusione secondo la quale gli individui di una comunità, cercano di massimizzare solamente i vantaggi materiali e immediati della propria famiglia, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo>>. “Scusi, professore, ma la famiglia è importante, è un valore!” <<Certo, dici bene, è un grande valore, ma il “familismo” è un’altra cosa. ll familismo, i familismi amorali, si sono moltiplicati nel tempo tanto da spostarsi dal Sud Italia sino alla Lombardia. Le cronache dell’ultimo ventennio sottolineano che questo fenomeno, duro a morire, si è diffuso in tutto il resto del Paese come –per esempio-, appunto, nella Lombardia. Non so se hai sentito parlare della clamorosa vicenda «THE FAMILY» – come la chiamò il tesoriere leghista BELSITO per la dinastia dei BOSSI. Ma siamo andati oltre: siamo giunti al punto che il giornalista MASSIMO CINGOLANI ha affiancato al familismo un termine di nuovo conio: il cerchio magico, che non è il cerchio magico dei cavalieri della tavola rotonda di ARTÙ e LANCILLOTTO. Caro GIANDOMENICO, tu che vivi a San Severo, fatti una domanda, anzi più di una domanda: quanto è radicato nella nostra città il “familismo amorale”? Chi lo ha praticato in passato, adesso lo pratica ancora? Oppure lo pratica all’interno di un più raffinato cerchio magico familistico-istituzionale? Sai è importante conoscere e apprendere dalle cronache di questi giorni l’agire ondivago e contraddittorio di alcuni rappresentanti istituzionali che hanno ricoperto cariche pubbliche importanti. Non fosse altro per capire quanti possono avere autorità, autorevolezza e la credibilità per discettare di educazione alla legalità, di regole da osservare e via via, predicando bene e razzolando male, molto male. Caro GIANDOMENICO, rifletti e buon voto per le prossime Comunali>>.

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