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UN PRETE RIBELLE SANSEVERESE

di MICHELE MONACO

Riprendiamo la serie delle interviste e telefonate immaginarie.

PRONTO, PRONTO…PARLO CON DON PAOLO VENUSI?

Chi mi cerca a quest’ora? Adesso sono impegnato a organizzare un incontro con alcuni miei concittadini che intendono aderire alla Carboneria.

DON PAOLO, ALCUNE SCOLARESCHE VORREBBERO SAPERE COME MAI, LEI, UN SACERDOTE, SIA STATO IL CAPO DELLA CARBONERIA DELLA CAPITANATA, UN PRETE RIBELLE.

Ah, sì? E da quando vi interessate alla storia della mia vita. Mi avete ignorato per tanti anni, non sapevate nemmeno della mia esistenza, nessuno mi ha mai citato nello studio della storia del Risorgimento, nelle scuole della mia San Severo non sanno nulla di me. Solo alcune associazioni culturali hanno parlato della mia esperienza carbonara.

DON PAOLO, DA QUALCHE ANNO SI È MOLTO PARLATO DI LEI. SAPESSE QUANTE PERSONE HANNO SAPUTO DELLA SUA STRENUA BATTAGLIA PER OTTENERE UNA COSTITUZIONE CHE GARANTISSE I DIRITTI DEI CITTADINI E LIMITASSE IL POTERE ASSOLUTO DEI BORBONI.

Davvero? Davvero ci sono scolaresche che studiano la Carboneria sanseverese, cioè praticano la storia locale, la microstoria? Addirittura ho saputo che la mia vicenda è stata raccontata nei vicoli del centro storico con degli attori provenienti da un Teatro Cantina. Ma è vero?

CERTAMENTE! MOLTI HANNO APPRESO CHE LEI È STATO UN VERO LEADER CHE  HA FONDATO E ORGANIZZATO, IN TUTTA LA PROVINCIA DI FOGGIA, IL PIÙ POTENTE MOVIMENTO DELLA CARBONERIA…QUATTROMILA ADEPTI. VERO?

Vero…e aggiungo che la mia San Severo fu la più organizzata sede delle società carbonare con circa mille adesioni. 

DON PAOLO, LEI HA AVUTO COMPAGNI DI BATTAGLIA COME MORELLI, SILVATI E IL GENERALE GUGLIELMO PEPE…

Certamente e con loro preparavamo una grande insurrezione per costringere il re di Napoli a concedere LA COSTITUZIONE, ma quello spergiuro prima ci disse che l’avrebbe concessa e poi negò tutto ordinando al suo potente esercito e alla sua polizia di soffocare la nostra azione nel sangue. Tutto finì con una repressione feroce ma il coraggio e, soprattutto, il desiderio di libertà e giustizia furono gli ideali della nostra vita. Sappiate che il Risorgimento Italiano è passato anche di qui, anche da San Severo. Sono morto nelle carceri di Lucera a soli 37 anni. Sono grato all’Amministrazione Comunale di San Severo che nel 1965 ha voluto dedicarmi una strada nel centro storico (tra via Polichetti e via Matteo Fraccacreta).

DON PAOLO, L’HA MERITATA AMPIAMENTE QUELLA TARGA. SAPPIA CHE TANTI ALUNNI ADESSO CONOSCONO IL SUO SACRIFICIO E SONO ORGOGLIOSI DEL RISORGIMENTO SANSEVERESE.

Mi saluti le scolaresche che sono venute in visita sotto la mia casa, in Piazza della Repubblica. Segnalo che – già nel 1860 – San Severo, con i suoi giovani, fu la prima città della Capitanata a issare il tricolore sul tetto del Municipio. Prego per i giovani e i ragazzi sanseveresi di oggi, perché possano avere la possibilità di migliorare il loro avvenire.

 

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