UNA CITTÀ “MINATA”!
Nel titolo il termine MINATA sta per insidiata, minacciata, logorata, messa in pericolo ma anche cosparsa di ordigni… E’ proprio così: San Severo ormai è un po’ tutto questo! All’alba di oggi una o più mani, che speriamo rimangano ignote ancora per poco, hanno fatto brillare un ordigno ai danni di un’azienda di piazza Aldo Moro, coinvolgendo anche le vetrine di ingresso e le porte di servizio di una sede di lavoro dell’Editore della nostra ‘Gazzetta’. Ma noi, oggi come sempre, non parliamo di cose personali ma di fatti che coinvolgono le sorti della comunità locale, in nome e per conto della quale facciamo altre sacrosante rimostranze. E’ diventato difficile vivere in un clima ‘terroristico’, dove una razza delinquenziale composta al massimo da un centinaio di persone spadroneggia su tutto e tutti, grazie ad uno Stato che, sollecitato un mare di volte attraverso le strade canoniche, risponde con un ‘silenzio rifiuto’ assolutamente assurdo. I Cittadini si sentono sempre più abbandonati e poi, come il referendum di pochi giorni fa ha dimostrato in maniera solare, traggono le conseguenze anche nei seggi elettorali, perché nessuno si sarà illuso che il voto fosse solo costituzionale e non anche portatore di un malcontento antigovernativo per tante altre cose che, non da oggi ma da decenni, non vanno. La nostra Città, infatti, ha votato in un modo terrificante per il SI governativo, seppellendolo con una cascata di NO superiore a quelle già spaventose registrate a livello nazionale e regionale. Parlando di questo in città, abbiamo avuto conferma che anziani e giovani non gradiscono la morsa delinquenziale che ci schiaccia da anni e che quasi ogni giorno propone omicidi, bombe, rapine, furti ed estorsioni in quantità industriale. Ma lo Stato, pur interessato da tutte le autorità di Capitanata e cittadine (che ovviamente sono chiamate dal Popolo ad insistere senza tregua perché non bastano certo le solidarietà spicciole!!!), finge di non sentire, nicchia e non provvede MAI. Ma la gente ha la memoria lunga e non dimentica…e poi reagisce a modo suo, anche utilizzando le matite (indelebili e non!!!) nei luoghi democraticamente deputati. La Comunità Sanseverese soffre e non sa più come reagire. Aspetta (e spera) sempre che vengano mantenute le promesse di un rimpolpamento degli organici delle Forze dell’Ordine. E aspetta anche, al cospetto di reati gravissimi come omicidi, attentati ed altri pericolosissimi per l’incolumità pubblica e privata, che il Legislatore si decida a provvedimenti straordinari, come lo sono i reati contro la vita delle persone.La rabbia popolare è tanta che siamo portati a credere, parlando per assurdo, che un eventuale referendum sulla pena di morte possa addirittura dare un esito a favore simile al NO dei giorni scorsi…se non anche più devastante nella percentuale! Continuiamo a sentire di gente che chiede il porto d’armi, che se è una forma estrema di difesa popolare è anche un aumento di strumenti di morte nella società che potrebbero, ancora più spesso, cospargere case, strade e piazze di morti ammazzati. In pratica, lo Statocontinua a cospargere il Paese di chiacchiere e di promesse, mentre i criminali e i terroristi del mondo ed anche di questa nostra martoriata terra continuano imperterriti a fare i fatti, rendendo un inferno la vita della gente. Ci fermiamo qui, ma diamo appuntamento ai prossimi omicidi, bombe, rapine e tutto il resto di un campionario infinito di delitti contro la vita singola e collettiva.
L’EDITORE E
LA REDAZIONE