Comunicati

UNA SCUOLA RINNOVATA IN UNA SOCIETÀ EDUCATIVA

di GIUSEPPE RUSSI

Per uscire dal tunnel di una società sempre più in preda a nuove forme di schiavitù, sempre più a rischio di catastrofi naturali, sociali e culturali, occorre ritrovare nuovi rapporti di equilibrio funzionali tra scuola, territorio, famiglia e istituzioni. Innanzitutto la scuola deve cambiare i suoi connotati, imboccare nuovi percorsi formativi, essere in grado di spalancare nuovi orizzonti in grado di aiutare le nuove generazioni a vivere meglio, creando nuove e migliori sinergie tra le diverse espressioni della vita e il mondo del lavoro. La vita sociale, in una città come la nostra e a maggior ragione di fronte alle emergenze criminali e delinquenziali, ha bisogno di UNA PLURALITÀ DI SOGGETTI EDUCATIVI. La stessa città, fisicamente e socialmente considerata, deve ridiventare soggetto di educazione, nonostante le tante difficoltà dovute al proliferare di condizionamenti diseducanti. La forza dell’educazione, anche in un contesto sociale micro, può diventare àncora di salvezza in grado di accompagnare i giovani nella loro maturazione materiale e spirituale. Ciò diventa possibile quando in una comunità, nella famiglia, nella ”civitas” e nella “polis”, ciascuno e tutti sentono il bisogno di educarsi insieme, nonostante la diversità di ruoli, di cultura, di esperienza. La reciprocità educativa diventa moltiplicatore formativo quando è posta a difesa dei valori dell’uomo e della persona. In ogni rapporto sociale è fondamentale comprendere che chi assume il ruolo dell’educatore diventa per riflesso educato dall’educando.Anche nella scuola, istituzionalmente considerata, c’è necessità di coordinare e condividere principi e finalità educative alla luce delle scienze dell’educazione e delle istanze socio-culturali, lette e interpretate, in funzione dei bisogni di crescita individuali, all’interno di percorsi formativi  modulati e in sintonia con quelle espressioni  del progresso scientifico e tecnologico che garantiscono, in ogni momento, più formazione umana e sociale, più garanzie per contrastare forme di arretramento culturale, etico e morale.Ormai c’è ampia convergenza sulla necessità che dalla scuola materna all’università, si punti al possesso di competenze, di professionalità, di conoscenze applicabili alle trasformazioni del mondo produttivo, della scienza, dell’arte, delle tecnologie, della comunicazione valorizzando sempre capacità e bisogni, istanze umane e sociali.Come accennato nell’ultimo numero, occorre riscoprire la forza e la verità del sapere e del saper fare. Ciò diventa possibile se il faro che illumina i sentieri del sapere e del saper fare, che guida e orienta i percorsi dell’apprendere, è lo “STRUMENTO TESTA”. Ormai è tempo che la scuola, ogni scuola, abbandoni scelte impregnate di pragmatismo, pericolose soprattutto quando imprigionano lo “strumento testa” e si affidano a strumenti “ALTRI”, preconfezionati e con soluzioni già scritte. Troppo spesso la scuola, in forme diverse, dimentica la centralità dell’alunno, per sostituirla con stereotipi datati e non in sintonia con l’essere dell’alunno “hic et nunc”. Nel sapere pedagogico e nelle scienze dell’educazione (spesso considerati in modo riduttivo o superficiale) troviamo alcune coordinate importanti per superare il pressappochismo di impostazioni educative “buone per ogni scuola e per ogni alunno”. La scuola, ogni scuola, per crescere e competere, deve puntare alla centralità dell’alunno, alla dignità dei docenti, alla scuola della piena educazione, al sistema formativo integrato, dalla scuola delle alfabetizzazioni strumentali, al sistema dei saperi inter-pluri-multi e transdisciplinari. La scuola deve recuperare un sapere pedagogico che miri alla formazione dell’UOMO INTEGRALE, superare ogni forma di frammentazione del sapere e dei saperi, di classificazione delle discipline, di temporizzazione degli insegnamenti, della scelta di percorsi funzionali ai testi scolastici…superare forme autarchiche di insegnamento, per rientrare in un sistema educativo e formativo capace di restituire ad ogni alunno il senso unitario del sapere e della vita. LA SCUOLA DEVE SAPER RISPONDERE CON COMPETENZA ALLE SFIDE CULTURALI DEL NOSTRO TEMPO.

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