Venerdì 25 gennaio al Teatro Verdi FRONTE DEL PORTO con la regia di Alessandro Gassmann.
Dopo il grande successo con Teresa Mannino ed il Teatro Giuseppe Verdi ancora una volta esaurito in ogni ordine di posto, la stagione teatrale organizzata dall’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, prosegue con un altro appuntamento.
Venerdì 25 gennaio 2019 (porta ore 20,30, sipario ore 21,00) va in scena FRONTE DEL PORTO uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN.
“La nostra stagione teatrale – dichiarano il Sindaco avv. Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura avv. Celeste Iacovino – prosegue nel migliore dei modi, stiamo registrando il fortissimo gradimento dei tantissimi spettatori che seguono gli spettacoli, molti, tra l’altro, provenienti anche dai comuni viciniori, insomma anche quest’anno il teatro Verdi sta ospitando una rassegna d’alto profilo. Lo spettacolo di venerdì si avvale della regia di Alessandro Gassmann ed è ambientato nella Napoli degli anni cinquanta, sarà pieno di sorprese e colpi di scena”.
Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini/Teatro Stabile di Catania
Daniele Russo
FRONTE DEL PORTO
di Budd Schulberg con Stan Silverman
traduzione e adattamento Enrico Ianniello
con Antimo Casertano, Orlando Cinque, Sergio Del Prete, Francesca De Nicolais, Vincenzo Esposito, Ernesto Lama, Daniele Marino, Biagio Musella, Edoardo Sorgente, Pierluigi Tortora, Bruno Tràmice. Aiuto regia Emanuele Maria Basso, scene Alessandro Gassmann, costumi Mariano Tufano, luci Marco Palmieri, videografie Marco Schiavoni, musiche Pivio e Aldo De Scalzi, sound designer Alessio Foglia, uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN.
Credo che in questo momento in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del Porto. Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova attraverso il coraggio di un uomo, la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà. Ho chiesto ad Enrico Ianniello di spostare l’azione originariamente ambientata negli Stati Uniti degli anni 50, in una Napoli degli anni 80, dove la camorra era organizzata e presente tra gli operai del porto industriale. Come già avvenuto per Qualcuno volò sul nido del cuculo, anche in questo caso la scelta è caduta su un testo ed una tematica che mi coinvolgono profondamente e che portano verso una ricerca di libertà faticosa. Ricostruiremo la vita del porto, le vite degli operai, i loro aguzzini, attaccandoci ai suoni, ai rumori, ai profumi ed alla lingua di questa città. Cerco sempre di ricostruire mondi credibili nei miei spettacoli, pensando ad ogni tipo di pubblico, nella convinzione che ora come non mai il teatro debba essere arte popolare, di difficile esecuzione ma di semplice fruizione. [Alessandro Gassmann]
San Severo, 22 gennaio 2019
Il Portavoce
(dott. Michele Princigallo)