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4° meeting “I Disturbi del Comportamento Alimentare in età evolutiva”

“Alimentazione e stile di vita: un’intrigante appetitosa associazione a metà fra terapia e prevenzione” il 15 gennaio ore 18.00 nella sala teatro della Scuola delle Suore Sacramentine, in San Severo

Un evento oltremodo importante per quanti si occupano del pianeta pediatria e adolescentologia. Una serata dedicata a genitori e docenti, pediatri, psicologi e pedagogisti, psichiatri, assistenti sociali, nutrizionisti,

 

e perché no ai tanti tanti nonni che si prendono cura dei nipoti. E’ il turno, stavolta,  della dott. Nunzia Placentino, Psicologa, da San Giovanni Rotondo che ci sintetizza i punti cruciali della sua relazione:

“Durante l’infanzia e l’adolescenza si possono verificare molti particolari tipi di comportamento alimentare. Solo alcuni sono problematici e la maggior parte non costituisce un “disturbo alimentare”. Molte modalità dei bambini, in una qualche fase del loro sviluppo, possono preoccupare i genitori anche se sono generalmente modalità normali. Per esempio molti bambini passano per la cosiddetta fase delle manie alimentari, fase in cui mangiano solo pochi tipi di cibo, solitamente non più di tre o quattro. Se l’assunzione calorica è tale da soddisfare la fame e se questi bambini crescono normalmente, non c’è niente di cui preoccuparsi: non si verifica alcun danno fisico e la maggior parte di questi bambini finirà col mangiare normalmente al momento giusto. Soltanto pochi di loro persisteranno nelle loro manie (alimentazione selettiva).Molti bambini in età prescolare passano una fase di alimentazione abbastanza restrittiva: non solo restringono la scelta dei cibi, ma ne diminuiscono anche la quantità. Nonostante ciò, riescono a crescere normalmente e non stanno assolutamente male. Normalmente queste modalità tendono a risolversi col tempo, e solo pochi bambini manifestano a lungo termine una dieta restrittiva (alimentazione restrittiva). In un’altra fase, molti adolescenti tendono a consumare molto cibo. A volte sembrano non smettere mai di mangiare. Anche queste modalità avvengono per fasi e probabilmente sono collegate alla crescita dell’adolescente che indubbiamente richiede un maggior apporto calorico. Gli esempi citati rappresentano varie modalità alimentari tipiche dell’infanzia e dell’adolescenza. Nessuna di queste è anormale o pericolosa, ma spesso i genitori si preoccupano per qualcosa di così importante come il comportamento alimentare del proprio figlio. Queste preoccupazioni sono notate dal bambino e, in molti casi, contribuiscono a mantenere le difficoltà e il comportamento problematico che invece, se non venisse rinforzato dall’atteggiamento dei genitori, potrebbe essere di breve durata e di scarsa importanza. La regola generale è che se i bambini crescono e appaiono sani e ben adattati, le variabili della dieta e delle abitudini alimentari non devono preoccupare!”.

Ovviamente, nel corso della serata, saranno ampiamente trattati i disturbi del comportamento alimentare che invece possono manifestarsi già in età evolutiva. E certamente tra i “topics” verranno discussi: l’anoressia,la bulimia,l’alimentazione selettiva, l’alimentazione restrittiva, la disfagia funzionale, l’iperalimentazione compulsiva.

Della dott.ssa Placentino, ci riferisce sinteticamente il dott. Nicola Fuiano, Responsabile Scientifico del “progetto”: “la giovanissima psicologa, che avrò l’onore di presentare il 15 prossimo, ha conseguito il diploma di Laurea in Psicologia presso l’ Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Nel corso degli anni di formazione  all’ Ateneo della Capitale,  ha coltivato con particolare attenzione i campi di Psicologia, Psicologia dell’handicap e delle riabilitazioni familiari, Pedagogia, Sociologia, e Statistica. Ha conseguito il “tirocinio post-lauream” dedicandosi alle problematiche dell’osservazione partecipante di valutazioni psicodiagnostiche, osservazione di colloqui psicologici, conduzione di interviste semi-strutturate. In Roma presso qualificati istituti medici ha maturato fondamentali esperienze in tema di didattica alternativa domiciliare, e di attività di collaborazione con la scuola e la famiglia. E’ sicuramente una figura di degnissimo riferimento in termini di sostegno cognitivo comportamentale e per la gestione dei soggetti autistici. Da 4 anni è in servizio in San Giovanni Rotondo al Presidio di Riabilitazione VALORI, occupandosi di valutazione psicodiagnostica, di sostegno psicologico, di trattamento neuropsicologico”.

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