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“Nasce a San Severo la startup “Hivergy” che utilizza tecnologie innovative per comunità energetiche efficienti e alla portata di tutti.”

A parlarci di questa nuova startup è Antonio Miglio di San severo Co-Fondatore della Hivergy con sede a San Severo, società che si occuperà di comunità energetiche nel Sud Italia, nello specifico nella provincia di Foggia.

Se siete alla ricerca di nuove opportunità riguardanti la sostenibilità e riduzione dei costi energetici, sarebbe opportuno dare un’occhiata alla nuova startup di nome Hivergy di San Severo.

Fondata da quattro giovani ragazzi, di cui due nati a San Severo, Hivergy si occupa della creazione e gestione di comunità energetiche, con l’obiettivo di offrire una soluzione innovativa e sostenibile per lo sviluppo di sistemi di condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Siamo tutti consapevoli dell’importanza che hanno i nostri comportamenti sia nella tutela dell’ambiente che nel consumo energetico. I recenti avvenimenti internazionali ci hanno fatto capire che l’approvvigionamento energetico globale, basato su fonti fossili, è economicamente rischioso, oltre che dannoso per l’ambiente. Ecco perché Hivergy ha deciso di concentrarsi su un nuovo modello di consumo, attraverso la condivisione di energia prodotta localmente da fonti rinnovabili, seguendo il concetto di Comunità Energetica, con l’obiettivo di fine di ridurre l’impatto ambientale e promuovere uno stile di vita più sostenibile.

Una comunità energetica è un insieme di persone, imprese o enti locali che collaborano per generare, condividere e utilizzare energia in modo sostenibile ed efficiente.

Il meccanismo si basa sulla creazione di un sistema di scambio e condivisione di energia rinnovabile tra i membri, che può essere prodotta da impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici. I prosumers, soggetti dotati di un impianto di generazione di energia da sorgenti rinnovabili, mettono a disposizione della comunità l’energia prodotta in surplus e non autoconsumata, condividendola con i consumers, ovvero altri membri della CER.

In Italia, grazie alla delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA  e il DM 16 settembre 2020 del MiSE, si possono costituire comunità energetiche che godono di incentivi statali, volti a premiare l’autoconsumo virtuale all’interno di una comunità.

Si definisce autoconsumo virtuale, quel meccanismo che regola la condivisione dell’energia locale, distribuendo incentivi in base al consumo, da parte dei consumers, dell’energia prodotta dai prosumers. Tale meccanismo avviene senza la costruzione di nuove infrastrutture elettriche, ma analizzando i dati acquisiti dai contatori.

Ad esempio, se tra le 12.00 e le 13.00 di un qualsiasi giorno, dai contatori dei prosumers di una comunità energetica viene misurata un’immissione complessiva in rete pari a 100 kWh e, al contempo, dai contatori dei consumers, viene rilevato un consumo totale di 80 kWh, vengono elargiti incentivi per gli 80 kWh autoconsumati.

Così facendo, l’utente finale, prosumer o consumer che sia, è il vero protagonista del mercato elettrico, e può accedere a notevoli vantaggi economici. Per chi volesse inoltre dotarsi di un impianto fotovoltaico, ma è sempre stato frenato dal costo di investimento, le CER sono anche un’opportunità per ammortizzare più rapidamente i costi dell’investimento.

  1. Come costituire le comunità energetiche? E come gestirle?

Come spiegato nei documenti legislativi, la partecipazione ad una comunità energetica è libera e aperta a chiunque: privati, piccole-medie imprese, esercizi commerciali, amministrazioni comunali ed enti del terzo settore. Non è necessario cambiare la fornitura di energia, basta semplicemente fare richiesta di aggregazione al referente di una comunità.

Una volta costituita, la comunità gode degli incentivi previsti dalla legge per ben 20 anni. È bene chiarire che gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo alla quota parte condivisa all’interno della comunità, cioè quella consumata nella stessa fascia oraria di produzione. Risulta quindi necessario coordinare i consumi collettivi al fine di sovrapporli con la produzione rinnovabile, massimizzando i ricavi. In ottica di redistribuzione dei guadagni, è anche necessario monitorare i flussi energetici di ogni membro al fine di capire chi e quanto ha contribuito all’autoconsumo virtuale. Queste operazioni non possono essere lasciate al caso, ma devono essere gestite in modo centralizzato.

Le soluzioni tecnologiche innovative, che Hivergy propone sono economiche e alla portata di tutti: chiunque potrà costituire, avviare e gestire la propria comunità energetica in modo semplice, equo ed efficiente.

  1. Tecnologia

Per il monitoraggio dei consumi, Hivergy propone il Bee-Meter: un dispositivo economico, sicuro e assolutamente non invasivo che permette la raccolta in tempo reale dell’energia prelevata o immessa nella rete di ogni componente della comunità. I dati, che vengono trattati nel completo rispetto della privacy, vengono successivamente aggregati, storicizzati e usati per calcolare la redistribuzione degli incentivi.

Ma Hivergy si spinge ancora oltre. Tramite la piattaforma informatica Hive, i partecipanti della comunità avranno accesso ai loro dati di consumo in tempo reale, che gli consentirà di essere più consapevoli del loro utilizzo dell’energia elettrica. Inoltre, l’utente potrà avere accesso a statistiche e consigli su come migliorare le proprie abitudini di consumo e aumentare ancor di più il guadagno dato dalla partecipazione alla comunità energetica.

Per approfondire www.hivergy.com

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