In evidenza

ANNOLFI: URGE UNA RIFLESSIONE DEL PD DI SANSEVERO

Le elezioni sono finite, ora si può parlare con tranquillità e fare un’analisi del perché il centro sinistra si è presentato alle elezioni del sindaco con due liste civiche di centro sinistra, di cui una faceva parte anche il PD, che è stata estromessa dal ballottaggio.

Secondo il mio modesto parere il PD, e cioè il mio partito ha avuto una maggiore responsabilità nella divisione all’interno

 

del partito, anziché favorire il dialogo è l’unità; una mano l’hanno messa anche l’alleanza di bene comune.

E’ bene spiegare che le divisioni del PD arrivano da lontano, e sono state perpetrate dalle stesse persone che di solito a periodi si scambiavano gli incarichi esecutivi e istituzionali.

La spaccatura si è maggiormente acuita con l’ultimo congresso, che voleva essere il nuovo, ma che è stato fatto a colpi di tessere fatte all’ultimo minuto dal voto congressuale.

Questi sono fatti e non supposizioni.

Dopo il congresso, proprio per la natura e la forza del gruppo dirigente, si è intrapresa la strada per l’elezione del Sindaco in un modo innaturale, cioè senza una discussione negli organismi dirigenti per affrontare modi e tempi per la realizzazione del programma e della lista del PD, cosa che più volte, personalmente ho chiesto al segretario di circolo, ma siccome la maggioranza del gruppo dirigente era appiattito sulle posizioni del candidato sindaco, non se ne poteva parlare, tant’è vero che oggi, alcuni di questi dirigenti incominciano ad ammettere questi errori, arrivando ad affermare che le liste della coalizione “sanseverodavivere”,  sono state fatte dal candidato sindaco in persona, tant’è che nella lista del PD su ventiquattro, candidati solo sette sono iscritti al partito, gli altri sono amici di amici, che possono si stare in una lista, ma con il presupposto che portino i voti alla lista. Ci sono stati addirittura dirigenti del circolo che sono stati candidati nelle liste collegate, anziché in quella del partito, da qui deriva anche il fatto che con uno scatto di orgoglio il segretario del circolo si è dimesso dall’inacrico.

Da qui bisogna partire per un’analisi del voto del 25 maggio, dove si fronteggiavano sette candidati sindaci, di cui due con liste civiche di centrosinistra e una era appoggiata dal PD. Con il voto la coalizione appoggiata dal PD è stata esclusa dal ballottaggio, pur avendo ottenuto in termini di voti di lista più voti dell’altra civica di centrosinistra. In termini di voto al candidato sindaco invece è avvenuto il contrario, cioè meno voti al candidato sindaco Marino rispetto alla sua coalizione e più voti al candidato sindaco Miglio rispetto alla sua coalizione. Questo dato da un’ampia analisi sul voto, facendo capire come si è espresso l’elettorato di San Severo.

Dopo il primo turno, ci voleva non astio, ma responsabilità politica per cercare una via di uscita e ricomporre il centrosinistra sulla base della risposta elettorale. Qui c’è la grande responsabilità del PD che non è stato autonomo, ma subalterno al candidato sindaco della coalizione, non esprimendo la dovuta coerenza, ma al contrario accentuando la divisione attraverso la parvenza di chiedere l’apparentamento senza assessori, cosa che non è possibile poiché, l’apparentamento prevede un accordo sulla gestione unitaria delle forze che si ricompongono. L’apparentamento è stato chiesto dal candidato Marino nonostante in precedenza avesse dichiarato pubblicamente che al secondo turno non ci sarebbe stato l’apparentamento,  perché pensavamo di stravincere, quindi già qui occorreva coerenza,  maggiore autonomia e presa di posizione del Partito Democratico di San Severo; invece si è dovuto arrivare ad un superamento delle prerogative del circolo con un incontro avvenuto tra il candidato sindaco Miglio, che doveva cimentarsi al ballottaggio contro le destre, con i segretari del circolo, del provinciale e regionale, dalla quale scaturiva un comunicato tendente al recupero dell’unità del centrosinistra. Il segretario del circolo ha voluto che su tale comunicato si esprimesse il coordinamento di circolo. Qui si è fatta una forzatura da parte della maggioranza del circolo, che ha chiamato a esprimersi sul comunicato dove si sono aggiunti altri documenti per respingerli, cosa avvenuta, nonostante che personalmente ho invitato alla riflessione per non votare i documenti e suggerito di dare mandato per continuare la discussione tra i nostri segretari e Miglio. Poiché era stato già tutto preconfezionato non invitando neanche tutto il coordinamento al netto di quelli passati all’altro centrosinistra, sono stato costretto a dichiarare che non partecipavo al voto, in quanto era palese e strumentale il rigetto.

Dopo di ciò è stata presa la decisione, da una parte della coalizione, di non partecipare al ballottaggio, e addirittura che si è discusso di votare anche per la destra.

Qui c’è stata finalmente la presa di distanza dopo richiesta fatta al PD provinciale, regionale e nazionale da quella decisone, con la venuta e con le dichiarazioni dei segretari provinciale Piemontese, regionale Emiliano e del parlamentare Bordo, in seguito alla forte richiesta di un gruppo di compagni unitamente a me di far votare anche se con le opportune riserve Miglio e non direttamente le destre,  come alcuni hanno fatto, o indirettamente con la non partecipazione al voto in quanto, non era pensabile che l’elettorato di sinistra si schierasse con la destra.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la successiva divisione del centrosinistra ha portato anche a un notevole abbassamento dei votanti, ma alla fine con la vittoria dell’unico candidato rimasto del centrosinistra Miglio, che ha preso anche i voti dei delusi del centrodestra, così come dice e persegue Matteo Renzi, ora bisogna che il PD faccia la sua parte.

Alla luce di quanto fin qua detto:

– Urge che il sindaco Francesco Miglio, prenda atto del risultato elettorale a suo favore determinato anche dalla grande partecipazione al voto dell’elettorato del PD, che non ha seguito l’indicazione della coalizione sanseverodavivere.

– Che nel partito si apra una discussione franca e serena senza steccati, con il coinvolgimento nelle forme statutarie, di tutti gli iscritti sotto la sorveglianza momentanea della federazione provinciale e regionale e sè necessaria anche nazionale, per portare San Severo a essere un grande e democratico partito, rinnovato per affrontare le prossime battaglie politiche, poiché come si è visto nel resto d’Italia con questa tornata elettorale, ci sono state notevoli differenze tra il voto del 25 maggio e quello dell’8 giugno per cui oggi il voto è sempre più mobile e non scontato.

– Infine faccio un appello, a tutti gli amici e compagni iscritti al PD, che si riconoscono in questo partito, di abbassare i toni della polemica e fare una discussione di merito, perché credo che se vogliamo bene al PD dobbiamo militare insieme nel partito e lavorare per renderlo sempre di più, grande e trasparente.

Michele Annolfi,

membro del Coordinamento di circolo del PD di San Severo.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio