Cronaca

ARRESTATO A CAGNANO VARANO TARANTINO SEBASTIANO PIO, RAMPOLLO DELL’OMONIMA FAMIGLIA, AUTORE DEL TENTATO OMICIDIO DELLA TIGRE DEL GARGANO.

Alle prime luci dell’alba di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, unitamente ai militari delle Stazioni di Cagnano Varano e Sannicandro Garganico, nonché a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, hanno tratto in arresto TARANTINO Sebastiano Pio, ventenne, residente in Cagnano Varano, figlio del defunto Giovanni (assassinato nelle campagne di Sannicandro Garganico il 25 marzo del 2002, nel corso della sanguinosa faida con la famiglia CIAVARRELLA), in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica di Foggia in quanto ritenuto responsabile del tentato omicidio di ZITOLI PIGNATARO Vincenzo,  detto la “TIGRE DEL GARGANO”, nonché di detenzione e porto illegali di arma comune da sparo.

L’arresto scaturisce da una complessa attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore – Dott.ssa Rosa Pensa, della Procura della Repubblica di Foggia, e relativa al grave fatto di sangue, avvenuto a Cagnano Varano nella notte dell’11 febbraio scorso nei pressi del pub “Bacco”, nella centralissima via Aldo Moro, a quell’ora ancora affollatissima di giovani del luogo e dei paesi limitrofi per la presenza di diversi locali di ritrovo. In quell’occasione ZITOLI e TARANTINO avevano avuto una lite, e quest’ultimo, uscito dal locale, vi aveva fatto poco dopo ritorno con una pistola, con la quale aveva esploso almeno tre colpi contro lo ZITOLI. Questi, per le gravi ferite riportate, era stato immediatamente trasportato all’Ospedale di San Severo, dove era poi stato ricoverato.

La prolungata e complessa attività di indagine ha impegnato per alcuni mesi gli investigatori, ed aveva già consentito, dopo una decina di giorni dal fatto, lo stesso TARANTINO Sebastiano Pio poiché, nel corso di una perquisizione della sua masseria nelle campagne di Sannicandro Garganico, gli era stato trovato un importante quantitativo di stupefacenti. TARANTINO, in quell’occasione, al momento dell’irruzione dei militari indossava un giubbotto antiproiettile, evidentemente per timore di ritorsioni. Timore che lo accomunava con la sua stessa vittima, ZITOLI PIGNATARO Vincenzo, che, pur essendo rimasto reticente sull’identità del suo feritore, aveva preferito anche lui armarsi per una eventuale vendetta. Il 22 aprile, infatti, era stato arrestato anche lo stesso ZITOLI, insieme a tale TROMBETTA Luigi, cinquantenne di Carpino, poiché responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.  In  quell’occasione erano state sequestrate una pistola a salve, modificata per poter sparare, e alcune cartucce.

L’informativa di reato ha quindi cristallizzato le fonti di prova, raccolte attraverso perquisizioni, sequestri, servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche ed ambientali, ed è stata depositata alla Procura della Repubblica di Foggia che, concordando con le risultanze così esposte, ha, a propria volta, richiesto la misura cautelare poi emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, ed eseguita nella giornata di ieri.

Dopo le formalità di rito TARANTINO Sebastiano Pio è stato condotto presso la Casa Circondariale di Foggia.

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