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Assessore Gentile: la sanità va commissariata subito

E’ tempo di scelte coraggiose e di programmi ambiziosi.

E’ un fatto indiscutibile che quasi tutti i Direttori generali delle aziende territoriali sono tutti operatori interni dei ruoli sanitari che a loro volta si avvalgono di collaborazioni amministrative tecniche sempre

 

scelte tra il personale di ruolo.

E’ altrettanto notorio che i problemi più gravi del PIANETA SANITA’ derivando dal fallimento dell’intero sistema che è tutto di competenza delle strutture (controllate successivamente dalle tecnostrutture regionali): gli usi, gli abusi, gli appalti, le forniture e lo sperpero, quindi, sono tutti frutto di scelte burocratiche operate dalle amministrazioni.

Di fronte a queste banali considerazioni viene spontanea e doverosa la necessità di operare una inversione di tendenza ricorrendo in via eccezionale, alla nomina di 6 commissari nelle rispettive aziende ed annullare le diversità che sin qui hanno caratterizzato le amministrazioni periferiche della sanità.

Eliminare l’assoluta ed autoreferenziata autonomia delle costosissime Direzioni, libere di compiere atti tutti mirati alla propria unicefala visione – con atti non sempre lineari e a volte con la prospettiva di creare consenso personale finalizzato ad una discesa in politica, spesso per eliminare chi li ha nominati – appare una ineludibile ed improcrastinabile necessità.

Le inutili verifiche, con dati molto dubbi, ritardano i necessari provvedimenti della Giunta regionale: bisogna dare una linea gestionale, amministrativa e politica unica ai Commissari scelti tra la dirigenza di ruolo e bisogna controllare i bilanci in maniera capillare, onde procedere a tagliare le spese superflue per liberare risorse indispensabili per migliorare i servizi ai malati.

Molto in questo senso è stato fatto, ma molto resta da fare: la scelta di manager competenti ed incardinati nel complesso mondo sanitario va nella direzione del cambiamento e della ottimizzazione della spesa.

E’ giunto il momento di dire basta al governo delegato a burocrati e tecnocrati che non rispondono mai di nulla, rilanciando il ruolo della politica illuminata che – con tutti i limiti e le storture – viene ciclicamente sottoposta all’esame dei cittadini.

La buona politica (ingiustamente aggredita, offesa e mortificata), deve pretendere  con forza il rilancio della sanità che ha tutte le carte in regola – nella nostra Regione – per poter fornire servizi di eccellenza, ma troppo spesso è imprigionata da gestioni miopi, clientelari e di corto respiro.

L’attuale condizione esalta l’egocentrismo e la mancanza di vera responsabilità, rafforzando quella che appare una vera “casta occulta”: è tempo di ridare visione prospettica ed organica mediante commissari motivati, competenti e territorialmente radicati.

E’ urgentissimo.

Bari, 3 gennaio 2014

Dott. Francesco Damone

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