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BROKEN (H)EARTH Personale di fotografia di Lorraine Cross

“Qualunque cosa capita alla Terra, capita anche ai figli della Terra. Se gli uomini sputano sulla Terra, sputano su sé stessi”

Capo Pellerossa Seathl, Tribù Duwamish – 1854

Garzweiler – Industria mineraria a cielo aperto, Germania.

E’ questo lo scenario protagonista degli scatti di Lorraine Cross realizzati durante un suo viaggio nel settembre 2014.

In un turbinio di terra e nuvole, si ergono inquietanti ciminiere eruttanti fumi candidi ma nocivi.

Sono scatti che testimoniano il destino cui sta andando incontro il nostro pianeta: “Spesso diamo le nostre madri per scontato e lo stesso può accadere per la Madre Terra” – spiega l’artista – “L’estrazione mineraria è un affare industriale e dunque economico

 

che non ha nulla a che fare con il vivere la vita di ogni giorno sulla Terra. Queste foto vogliono rappresentare le miniere come una cicatrice sul volto del nostro pianeta insieme alle numerose centrali elettriche che le circondano. E’ risaputo che le loro emissioni di anidride carbonica sta contribuendo al cambiamento climatico. Immaginiamo gli effetti globali di queste erogazioni selvagge di gas e petrolio come un consumare il fegato del nucleo della Terra e, consapevoli di quanto stiamo distruggendo, forse dovremmo impegnarci nella ricerca di modi migliori per prenderci cura di “nostra Madre”.

Il pensiero corre al Protocollo di Kyoto, siamo sicuri che riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati? Una mostra, dunque, per farci riflettere e l’invito giunge da un coppia di scatti della Cross che hanno del surreale: ombrelloni e sdraio posti su una passerella in cemento che affacciano direttamente sul panorama della miniera.

Una provocazione reale, dal retrogusto amaro, immortalata per darci la possibilità di ricomporre il puzzle del cuore infranto della nostra Terra.

Vernissage: 7 marzo 2015, ore 21:00, presso il Caffè Tra Le Righe/SPAZIO OFF in via De Cesare, 13 a San Severo Performance di danza: Ada Santamaria

BIO LORRAINE CROSS

L’artista si è formata tra il National College of Art and Design di Dublino e l’Institute of Further Education di Bray.

Tra il 2010 e il 2014, ha partecipato a numerose collettive a Dublino (Hugh Lane Gallery, D-Light Studios , Gallery 27, Charlemount House, Emmet House), a Bray presso il Signal Art Centre e in Italia, a Brindisi, in occasione della prima PINK CUP – Pink is a state of mind/Art&Sport organizzata da Ecstrarte APS e dal Brindisi Futsal Club.

Nel 2015 torna in Italia con una personale a cura di Aradia Art Management.

BIO ADA SANTAMARIA

Ada Santamaria, foggiana classe ’77, è istruttrice federale di discipline musicali e si occupa di danza per passione dopo aver iniziato all’età di 20 anni seguendo un corso di hip-hop.

Inizia a fare stages in giro per l’Italia con i professionisti del settore e ha fatto parte del gruppo le “Mathos”, in cui ha ballato jazz, contemporaneo, tango, afro, acrobatica, hip-hop.

Ha avuto occasione di esibirsi nei teatri, locali e nelle piazze, partecipando a numerosi eventi e spettacoli per approdare alla sua ultima frontiera la danza orientale che insegna oltre ai corsi di fitness in palestra.

Tutto quello che è arte assorbe i suoi sensi, ma la danza è sicuramente la forma d’espressione attraverso la quale riesce meglio ad esprimere se stessa e a raccontare il suo vissuto.

Aradia Art Management

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