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Caposiena: “Temo che Mongiello abbia un approccio eccessivamente personalistico”

In replica alle considerazioni formulate dall’ex consigliere provinciale, Paolo Mongiello, sulle prossime elezioni provinciali, l’ex consigliere comunale di San Severo ed ex segretario provinciale della Democrazia Cristiana, Fernando Caposiena, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Temo che l’ex consigliere provinciale Paolo Mongiello abbia un approccio eccessivamente personalistico alle elezioni per la scelta del nuovo presidente della Provincia. Confonde le sue legittime aspirazioni con l’opportunità

 

di esprimere una candidatura che sia sintesi politica e nel contempo garanzia per gli interessi dell’intero territorio provinciale.

Mi fa specie che la sua contestazione della candidatura del sindaco di Foggia si basi in larga parte sul ragionamento in base al quale sarebbe da evitare una duplicazioni di ruoli e funzioni. La riforma delle Province, infatti, assegna chiaramente l’elettorato passivo solo ai sindaci. La stessa annunciata candidatura di Mongiello è una deroga al senso vero della norma, una concessione fatta solo per questa prima elezione post-riforma ai consiglieri provinciali uscenti. In assenza di questa eccezione, infatti, Paolo Mongiello non sarebbe stato né candidabile né eleggibile.

È quindi la legge che vuole espressamente che a guidare l’Amministrazione provinciale sia un sindaco. È la stessa legge a prevedere quella presunta concentrazione di potere che l’ex consigliere Mongiello condanna con tanta foga e considera un errore. Peraltro, lo stesso voto ponderato, che assegna un peso maggiore ai voti espressi dai consiglieri del comune capoluogo, non è soltanto una forma di equilibrio rispetto alla diversa densità demografica ma, a mio avviso, ma un suggerimento che va nella direzione di una presidenza che sia espressione proprio dei capoluoghi di provincia, seguendo lo stesso modello che vige per le cosiddette città metropolitane. C’è quindi, a mio avviso, una precisa e voluta coerenza tra la candidatura del sindaco di Foggia ed il dettato normativo.  Spiace che l’ex consigliere Mongiello non ne ha abbia colto il senso.

Sul piano propriamente politico, inoltre, fa specie che l’ex consigliere Mongiello evochi decisioni di vertice, denunciando una scarsa democrazia interna al partito di Forza Italia. Ricordo a me stesso, infatti, che non ci furono né discussioni e né confronto quando lo stesso Mongiello fu nominato commissario cittadino di Forza Italia a San Severo, tra l’altro con il delicatissimo compito di governare la fase del voto amministrativo, dal quale il centrodestra è uscito nettamente sconfitto con il candidato sindaco Leonardo Lallo.

Mi chiedo: anche quello fu un atto autoritario e antidemocratico? Anche con quel commissariamento il diritto al confronto fu mortificato? È una domanda retorica che pongo all’amico Mongiello, solo per segnalargli che anche nel suo ragionamento si scorge più di una contraddizione. Vada avanti per la sua strada, se lo ritiene opportuno. Ma sia chiaro che l’unità del centrodestra è stata cercata, individuata e condivisa solo attorno alla candidatura del sindaco di Foggia, Franco Landella”.

Fernando Caposiena

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