Caro Dino Marino, la poltrona di sindaco non si conquista con arroganza e mistificazioni
Le imminenti elezioni comunali di San Severo stanno alimentando un clima di aggressione, arroganza e mistificazione che investe tutti gli operatori sanitari dell’ospedale di San Severo, con particolare accanimento in relazione alla Divisione di Cardiologia.
A questo punto ritengo ineludibile intervenire
per arginare la smania di salire a Palazzo Celestini che sta evidentemente ottenebrando la capacità di giudizi sia morale che politico del collega Consigliere Regionale da oramai tre legislature Dino MARINO, che ha presieduto e presiede la III Commissione Regionale da circa dieci anni.
Con tali compiti, funzioni e responsabilità il Presidente della Commissione Sanità non è mai stato percepito quale presenza del territorio a difesa del locale nosocomio: la struttura ospedaliera è stata completamente ignorata dal Consigliere di maggioranza da ormai dieci anni.
Solo oggi, in prossimità di un nuovo appuntamento elettorale, attacca in maniera strumentale la sanità locale ed i suoi operatori, quasi fosse estraneo alla gestione della sanità che era di sua diretta competenza.
Come può il Presidente della Commissione Regionale Sanità censurare sui giornali le file agli sportelli ed i presunti disservizi senza rendersi conto che il suo ruolo istituzionale gli impone di risolvere i problemi e non di cavalcare il dissenso?
Come può essere credibile chi – pur di conquistare a tutti i costi la poltrona di primo cittadino di San Severo – massacra il locale presidio, dimenticando le proprie funzioni istituzionali?
Come si può credere alle promesse di chi non ha ottenuto durante quindici anni di consiliatura regionale risultati per la propria città ed ora vuol far credere che da Sindaco riuscirà a migliorare cose sulle quali non avrà competenze dirette (sanità, trasporti, ecc.)?
Ma non intendo continuare nella polemica perché la migliore risposta alle accuse assurde ed infondate del Consigliere Marino scaturiscono da una nota che tutti, dico tutti, i sanitari della Divisione di Cardiologia hanno inviato al Direttore Generale, che, qui di seguito si trascrive:
“Signor Dino Marino, le sue recenti dichiarazioni sul reparto di Cardiologia ci lasciano perplessi e preoccupati, in quanto discreditano il nostro reparto. Innanzitutto vorremmo sapere:
a)-Con quale cardiologo ha avuto un colloquio da cui sarebbe emerso che il nostro reparto non funziona come dovrebbe, dato che ciascuno di noi interpellato, ha negato di averle riferito quanto da lei riportato nell’articolo.
b)-Lei dovrebbe sapere, come citato nelle linee guida, che l’attivazione dell’Emodinamica H24 prevede la presenza di quattro emodinamisti e quindi non è pensabile che un solo emodinamista possa svolgere tale attività. E proprio in conformità con le linee guida, tutto il personale medico della Cardiologia si sta impegnando affinché anche a San Severo si possa realizzare tale servizio.
c)-Nel nostro reparto ci sono già due emodinamisti che effettuano procedure di angioplastica autonomamente come s evince dal registro delle procedure, il dott. Ciavatta e il dott. Di Crecchio e due emodinamisti che stanno completando la formazione, il dott. Sollazzo che si reca al San Raffaele di Milano, e il dott. Maggi che completa la formazione in loco con i consulenti esterni; inoltre un quinto medico, dott. Nazzaro, ha recentemente iniziato la formazione in loco.
d)-Il numero complessivo di angioplastiche è in aumento, essendo state effettuate in tre mesi già 35 angioplastiche, rispetto alla media annuale degli ani precedenti, cioè di circa 60 angioplastiche per anno e questi dati sono facilmente ricavabili dal registro dell’emodinamica e dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO).
L’attività dell’emodinamica potrebbe essere ulteriormente potenziata se venisse applicato l’ampliamento della pianta organica già prevista dalla Regione Puglia. Ci chiediamo inoltre chi sia il medico dal Lei individuato come futuro responsabile del servizio di Cardiologia interventistica, e quale siano i criteri di tale scelta, ma soprattutto se tale scelta spetta a Lei o magari all’alta dirigenza aziendale nel rispetto delle procedure e normative di legge.
Inoltre con la presente intendiamo dare piena fiducia all’operato del nostro direttore dott. Alessandro Villella, che sempre si è mostrato attento al decoro e alla crescita culturale del nostro reparto, e soprattutto al bene del paziente offrendo sempre il meglio delle cure possibili.
Ci meraviglia che chi ha modo di verificare, attraverso il flusso informatico dei dati regionali, l’attività di ricovero e le prestazioni effettuate possa diffondere notizie che non corrispondono allo stato dei fatti creando negli operatori sanitari e nella popolazione un senso di preoccupazione e disagio. Piuttosto ci si aspetterebbe da parte di chi gestisce la Sanità Regionale, vedi Assessorato e Componenti delle Commissioni Sanità, un impegno maggiore per risolvere la carenza di organico che è un vero ostacolo all’attuazione del progetto di Emodinamica H24”.
I dirigenti medici della Cardiologia – UTIC di San Severo: Dr. G. Abbenante – Dr. A. Cervini – Dr. M. Ciavatta – Dr. A. De Luca – Dr. A. Di Crecchio – Dr. B. Ferrua – Dr. S. Leccisotti – Dr. A. Maggi – Dr. D. Nazzaro – Dr. M. Placentino – Dr. V. Sollazzo – Dr. L. Tricarico
La salute e quindi il Presidio Ospedaliero non può essere strumento di propaganda politica per meri egoistici interessi mirati ad occupare una poltrona (quella di Sindaco di San Severo) e garantirsi una collocazione politica ulteriore.
I cittadini elettori faranno giustizia nei confronti dei candidati sindaci che invece di affrontare con serietà le drammatiche condizioni in cui versa San Severo, proclamano la dequalificazione delle strutture sanitarie e di chi promette mirabolanti investimenti, case di cura, ipermercati … MILIONI DI POSTI DI LAVORO … perché le promesse valgono sino al 25 maggio e – dal giorno successivo – tutte le illusioni cadranno.
SAN SEVERO APRI GLI OCCHI: la prossima amministrazione dovrà essere caratterizzata da persone oneste, capaci, coese e credibili, lasciando a casa coloro che – per affermazione personale – non sono disposti a fare un passo indietro rispetto al miglioramento della città.
Dott. Francesco Damone