Cronaca

CERIGNOLA: DOPPIO INSEGUIMENTO A CERIGNOLA E TRINITAPOLI. I CARABINIERI DELLE LOCALI STAZIONI ARRESTANO TRE PREGIUDICATI.

Nella giornata di ieri i Carabinieri delle Stazioni di Cerignola e Trinitapoli hanno tratto in arresto, rispettivamente, SIPARIO SAVINO, cl. ’78, pregiudicato cerignolano, e i fratelli DI TOMA ANGELO, cl. ’80, e GIUSEPPE, cl. ’78, entrambi pregiudicati trinitapolesi.
Il primo a finire in manette è stato il Sipario. Nella mattinata i militari, durante un servizio di pattuglia, gli avevano intimato l’alt, al quale il malfattore non aveva ottemperato. Ne è nato un pericoloso inseguimento per le vie del centro cittadino, a quell’ora gremito di persone, che si concludeva dopo circa 10 minuti, per fortuna senza che nessuno si facesse male. é stato quindi accertato che il Sipario era sprovvisto di patente, che gli era stata revocata già da qualche mese e che quindi il motivo della fuga era proprio da ricollegare alla sua volontà di evitare che gli venisse anche sequestrata l’auto. L’unico risultato, però, purtroppo per lui, è stato quello di venire arrestato con l’accusa di resistenza a Pubblico Ufficiale. Su disposizione del P.M. di turno lo stesso è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo.
Nel pomeriggio, invece, a Trinitapoli, i militari della locale Stazione hanno intercettato un’auto sospetta con alla guida un noto pregiudicato locale, Di Toma Angelo, che, nel momento in cui si rendeva conto che i militari stavano invertendo il senso di marcia per bloccarlo, iniziava una fuga che durava circa 10 minuti. Infatti, lo stesso raggiungeva il centro cittadino di Margherita di Savoia, per poi fuggire verso Zapponeta, con l’autovettura dei militari alle costole. Di Toma, però, non aveva fatto i conti con altre due pattuglie, sempre della Stazione di Trinitapoli, le quali, allertate dai colleghi, intuendo quale via di fuga avrebbe preso il fuggitivo, gli sbarravano la strada al confine tra Margherita di Savoia e Zapponeta. Per lo spericolato conduttore non rimaneva altro da fare che arrendersi e consegnarsi alle Forze dell’Ordine. A questo punto, il fratello Giuseppe, giunto presso la caserma, provava in tutti i modi a mettersi in contatto con l’arrestato, cosa ovviamente non consentita. Accecato dalla rabbia, si scagliava quindi contro i Carabinieri che lo stavano invitando ad allontanarli, minacciandoli in ogni modo. Per tali gravi condotte, entrambi i fratelli, dopo essere stati dichiarati entrambi in stato d’arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale, su disposizione del P.M. di turno, venivano accompagnati presso la Casa Circondariale di Foggia.

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