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Dino Marino: “Integrazione reale, non facili slogan da campagna elettorale”

“Comprendo e rispetto la sensibilità e lo scopo istituzionale della Regione ma continuo a ritenere che una città dilaniata come San Severo abbia ben poco da offrire in termini di qualità della vita, integrazione, servizi efficienti a chiunque”. Questa la puntualizzazione di Dino Marino sul caso “L’Arena”.

“Non risponderò ai paragoni con Salvini, la mia storia politica e personale dice altro. Invito chi è facile a questi parallelismi a documentarsi su quanto fatto da me in ambito politico ma anche sportivo in materia di integrazione e dialogo interculturale. Per quanto il percorso possa essere protetto e garantito, e parlo a titolo personale, credo che una città dilaniata dalla criminalità organizzata sia altamente insicura per chiunque. Interroghiamoci sul tipo di integrazione, sull’accoglienza reale che possiamo offrire oggi a chi c’è già e a chi arriva. Certo il Ghetto di Rignano, in agro di San Severo, è una piaga, una ferita aperta per la Capitanata e va chiuso. Ma le azioni vanno concertate e armonizzate. Senza tralasciare il fatto che lo stabile utilizzato è indisponibile per il Comune. San Severo è oggi la città più insicura della Capitanata: non solo per gli immigrati ma per tutti”.

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