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DOPPIA STANDING OVATION AL ‘VERDI’ PER BEPPE FIORELLO-MISTER VOLARE

Si è conclusa con due serate al Teatro ‘Verdi’ di San Severo, gremito fino in piccionaia, e con altrettante standing ovation del pubblico la trionfale tournée che, a partire dal successo della fiction di RAI1 ‘Volare-La grande storia di Domenico Modugno’, ha portato lo spettacolo di BEPPE FIORELLO ‘Penso che un sogno così…’ in giro per l’Italia.  La forza dello spettacolo, un atto unico di circa due ore e un quarto, è nell’intreccio continuo dei ricordi autobiografici del più piccolo e del più timido dei FIORELLO, legati all’infanzia e alla figura centrale del padre,

 

con la storia di DOMENICO MODUGNO, le cui canzoni hanno accompagnato le giornate di una famiglia semplice che, come tante altre, si destreggiava con le difficoltà economiche senza mai perdere il sorriso, in una Sicilia genuina dalla natura meravigliosa e incontaminata. Sullo sfondo la storia d’Italia, un Paese che cambia, l’industrializzazione, l’emigrazione… Da una parte la Sicilia, con il suo mare, l’inchino al boss della statua del santo in processione e l’avvento del petrolchimico, dall’altra la città di MISTER VOLARE, Polignano a Mare, la Puglia e in parallelo l’avvento dell’ILVA, con la promessa (mantenuta) di migliaia di posti di lavoro e successivamente la delusione (e le bugie) mentre la gente si ammala ed è costretta a scegliere tra diritto al lavoro e alla salute, tra la prospettiva di morire o di lasciare tutto e andare via.

C’è questo ed altro in questo racconto, ricco e articolato, con una scena semplice ed elegante e la regìa di GIAMPIERO SOLARI. Ad accompagnare FIORELLO, che spesso canta con l’unico strumento, potente e perfettamente intonato, della sua voce, anche due chitarristi raffinati, DANIELE BONAVIRI e FABRIZIO PALMA. Il viaggio, fatto di note, parole, immagini, luci, colori e foto in bianco e nero, si snoda passando da ‘Resta cu’mme’ a ‘La lontananza’, da ‘Tu si’ na cosa grande’ a ‘Vecchio frak’, ‘Lu grillu e la luna’, ‘Piove’, ‘Amara terra mia’, ‘La donna riccia’, ‘Io mammeta e tu’, ‘Malarazza’, ‘Meraviglioso’… Una continua escalation di emozioni fino al racconto del giorno in cui, dopo aver ottenuto in casa di MODUGNO il benestare della signora CARLA GANDOLFI, BEPPE FIORELLO vince le paure e decide di accettare la sfida di dare voce e volto al cantante italiano più amato nel mondo, con la consacrazione che arriva quando la vedova di MISTER VOLARE gli porge tra le braccia la giacca color carta da zucchero con cui MODUGNO vinse Sanremo nel 1958 con ‘Nel blu dipinto di blu’ e lo invita ad indossarla. “Era perfetta. Le spalle, le maniche, la lunghezza. Perfetta. Né grande, né piccola”, racconta FIORELLO che, rivolgendosi affettuosamente a MODUGNO dice: “Mimmo, tu per me non sei stato solo un personaggio da interpretare, una giacca da indossare o una canzone da cantare… Tu per me sei stato molto di più”.

Un’emozione (con qualche ironica digressione, qua e là, sulle stravaganze sanseveresi come le batterie della nostra festa patronale) che il pubblico del ‘Verdi’ ha colto e condiviso. Una magia che, quando ci fu il debutto, fece venire al fratello, seduto in platea, la voglia di tornare sul palco nei teatri (anche lui ora è in tour con il nuovo spettacolo ‘L’Ora del Rosario’). L’emozione di BEPPE FIORELLO–MODUGNO, dopo la chiusura a San Severo, avrà solo una nuova parentesi a Roma (con gli spettacoli all’Ambra Jovinelli rinviati nei mesi scorsi) e poi, notizia che l’attore–cantante ci regala nel camerino a fine spettacolo, presto anche all’estero, in quella stessa America che incoronò e consacrò con il primo GRAMMY la straordinaria carriera di MR. VOLARE, un pugliese speciale e irripetibile.

G. C.

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