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Frutta si, frutta no. Lontano dai pasti o alla fine? Dolce o frutta secca? Caffè? Francesca Menanno: “Il pasto va chiuso”.

Chi si occupa di nutrizione, consiglia sempre di aggiungi più verdura, più proteine e sempre una minima quantità d’insalata alla fine del pasto, in modo che sia ricco e completo. Anche questo è un modo che aiuterà ad allontanare la voglia di dolci a fine pasto. Lo spiega la sanseverese Francesca Pia Menanno, biologa nutrizionista, specialista in Scienza dell’alimentazione: “La cosiddetta anamnesi alimentare è una parte molto importante del lavoro che il nutrizionista è chiamato a fare col suo utente. È infatti uno strumento molto utile per far emergere una certa consapevolezza di quel che si fa a tavola o durante la giornata. La maggior parte di noi non è consapevole dei propri comportamenti alimentari. Spesso il paziente risponde distrattamente a una domanda che gli porgo, che evidentemente sembra banale: Come chiude il pasto?” La dottoressa Menanno così continua: “Molti mi rispondono ‘Col caffè’; altri con uno o più dolci. Altri ancora non lo chiudono affatto. Allora io gli racconto della vecchia abitudine dei nostri nonni di mangiare un frutto, perché ‘puliva la bocca’. A questo punto. molti mi dicono: ‘Ma la frutta non si dovrebbe mangiare lontano dal pasto?!’ Gli rispondo che per alcuni è vero, ma per altri no. I casi, quindi, vanno ben distinti – ha specificato la specialista -. Partiamo dal fatto che chi si ritiene una ‘buona forchetta’ e mangia tanto è meglio che chiude il pasto con un frutto. Ciò è importante perché quel sapore dolce e fresco porta a non chiedere altro. I bambini di oggi, ad esempio, hanno perso quest’abitudine oppure di usare bevande zuccherate o gassate a tavola. I bambini non sono stati più educati, come noi, ad un pasto con la caratteristica di partire dal salato per poi terminare al dolce”. La Dieta Mediterranea, i prodotti a chilometro zero e tutto ciò che è legato all’alimentazione sana, restano gli obiettivi da perseguire già dalla tenera età: “Non mi stancherò mai di dire che il cibo non è solo un contenuto di molecole, ma che ha tanti significati e usi – ha ripreso Francesca Menanno -. Ad esempio, non è sbagliato usare la frutta secca al posto dei dolci; chiaramente anche in questo caso, con una certa misura e moderazione. In questo caso, nel senso di chi lo preferisce, mandorle, noci (meglio) e nocciole, servono ad evitare di ricorrere a chiudere il pasto con un dolce oppure per chi non può mangiare la frutta (ci sono persone che hanno problemi)”. La specialista approfondisce la questione: “La frutta, come dicevo, ad esempio, per chi soffre di colon irritabile o semplicemente di fermentazione, è consigliabile oltre che utile, mangiare la frutta lontano dai pasti. Io chiudo quasi sempre il mio pasto con la frutta, perché i miei genitori mi dicevano da piccola che si mangia prima il salato e poi magari il dolce. Infatti dopo la frutta sicuramente non mangio altro salato. Ecco cosa è l’educazione alimentare: un insieme di norme, comportamenti, culture e tradizioni di famiglia. Da lì dobbiamo partire. E da lì possiamo ripartire, per ricordare e talvolta riprendere qualcosa di antico che è in noi”. Non troppo tempo fa, i bambini, non solo a scuola, facevano merenda con prodotti più semplici e genuini. Ciò, però, richiedeva un po’ d’impegno da parte delle mamme, che dovevano preparare il panino (o le fette di pane) con olio extra vergine d’oliva e pomodoro. Oggi, invece, è molto più semplice usare la merendina. “La merendina, lo spuntino classico, è sempre meglio farlo con la frutta – ha spiegato la biologa/(nutrizionista-. È sempre meglio e preferibile usare la frutta per i bambini, anche a scuola e/o a metà mattina. Quest’abitudine sana, non è solo educativa ma molto raccomandabile: è il modo per fare una merenda più sana, con zuccheri subito assimilabili, oltre all’acqua, alle vitamine e agli antiossidanti. Tutto ciò che agli antipodi delle merendine”. Frutta sempre, quindi: “Per chi non ha patologie particolari o altri problemi specifici, la frutta può mangiarla tranquillamente a chiusura del pranzo – ha concluso la dottoressa -. Inoltre, c’è da dire che la tentazione del dolce resta sempre, anche se non c’è la necessità metabolica e, quindi, la richiesta dell’organismo. Se ci sono due spuntini di frutta durante la giornata, va bene anche lontano dai pasti per chi ha problemi di fermentazione. I nostri nonni e anche i nostri genitori non facevano mai mancare a tavola il finocchio e la catalogna crudi. Oppure altre fibre che servivano anche a pulire la bocca e i denti”.

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