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IL COMPITO CIVILE DI FORMARE I CITTADINI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“Di fronte alle brutture, alla maleducazione dei comportamenti, al non rispetto delle fondamentali regole civiche, al disfattismo fine a se stesso, all’ indifferenza diffusa, l’Istituzione Comunale è chiamata all’alto compito di formare i cittadini della propria comunità urbana. Elevare gli standard di civile convivenza attraverso iniziative, meglio se integrate, a forte impatto comunicativo

 

-formativo è, e lo sottolineo, una precipua ed inderogabile competenza amministrativa. Sfido chiunque voglia sostenere il contrario.

Questa nostra città ha necessità di recuperare un livello di qualità comportamentale ed ambientale in modo assoluto. E questa affermazione non viene da una persona disamorata della città. Al contrario da un forte legame nativo ed affettivo che permette di apprezzare le cose belle che ha nel suo seno. Pensate alla bellezza delle nostre chiese, agli scorci suggestivi di angoli e vie, alla splendida composizione architettonica di molti palazzi (che andrebbero illuminati)  al superbo e bellissimo nostro teatro e così via. Nonostante tutto questo,  rimane imperativa e necessaria la formazione dei cittadini al rispetto delle regole civiche. San Severo ne ha bisogno.

Mi piace portare il discorso su due ambiti (ci sono anche altri) a forte richiamo formativo.

Il primo è senza dubbio l’uso del casco in città. Tutti sanno che è obbligatorio per legge. E quasi tutti si permettono di non indossarlo in barba alla stesa legge. Visto che mi sento parte politica di questa maggioranza, posso affermare che l’uso del casco è stato oggetto di focus consessuale e di conseguente punto nobile del programma elettorale. E’ acclarato ma voglio ricordarlo comunque che il non uso del casco potrebbe essere causa di eventi tragici sui quali pesa non solo la responsabilità della diretta persona che commette anche reato, e non solo pesa sui suoi genitori che dovrebbero imporlo, ma pesa anche sull’intera collettività. Invito amministrativi e cittadini tutti a non minimizzare tale responsabilità. Nella collettività ci siamo dentro tutti dal Comune alle Forze dell’Ordine sulla cui operatività non ho dubbi, dalle Scuole alle Associazioni, insomma tutti. E’ giusto che ci si ponga anche un problema di coscienza collettiva. Siamo quasi alle porte della primavera e poi l’estate con affollata viabilità delle due ruote. Pertanto mi piace proporre, in tempi stretti, la individuazione di un piano di intervento integrato capitanato dall’Assessore alla Cultura, tra l’altro persona qualificata e degna della mia stima. E se mi sarà permesso, posso fin d’ora assicurare il mio personale coinvolgimento.

Il secondo aspetto riguarda l’igiene ambientale. Tenere pulita la città è un obiettivo amministrativo ma anche dei singoli cittadini. Nulla da eccepire sulla formula rifiuti porta a porta. Se poi si cercasse di raccogliere i diffusi e piccoli depositi agli angoli delle vie o quelli svolazzati dal vento sarebbe un nobile traguardo. Anche su questo versante  insistere con messaggi informativi e correttivi non sarebbe affatto male. Certo non pretendo che si diventi tutti santi. Però infondere il gusto civile della pulizia urbana porta al cambiamento dei comportamenti. Un pensiero va ai proprietari di animali in modo particolare ai cani. Trovo che questi siano dei cittadini sensibili e protettivi verso il proprio animale. Mi piacerebbe vederli in giro provvisti del necessario per raccogliere gli escrementi dimostrando così di avere a cuore l’ambiente nel quale si vive. E anche qui auspicabile campagna di informazione capillare. Un altro pensiero va a quei piccoli rivoli di urina negli angoli bui delle strade particolarmente di quelle più nascoste. Cattiva educazione o indisponibilità di bagni pubblici ? Penso entrambe le cose. Su questo, trovo che l’Amministrazione debba riflettere e prendereun’importante decisione cioè aprire bagni pubblici funzionanti e puliti. Con eventuale partecipazione monetaria minima del cittadino se viene garantito un luogo pulito e altamente igienico per poter vivere la città in qualunque stagione.

Alla fine una possso affermare che la città bella e civile è quella città dove il pubblico fa bene il pubblico (pulire e adornare le piazze e le vie e se c’è bisogno presidiarle) ed i cittadini diventano responsabili ed attori di rispettosi e sani comportamenti.”

San Severo 14/2/2015                                                                        dott. Felice Biccari

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