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IL VASO POLICONICO: UNA RISORSA DAL PASSATO PER L’OLIVICOLTURA MODERNA

Quasi un secolo fa l’agronomo A. ROVENTINI elaborò una rivoluzionaria forma di allevamento dell’olivo che univa il rispetto delle sue funzioni biologiche alla necessità di semplificare ed agevolare le principali operazioni e voci di costo dell’agricoltore, cioè la raccolta e la potatura.

Come ci spiega GIORGIO PANNELLI, agronomo con più di 40 anni di esperienza autore di numerosissime pubblicazioni, direttore della Scuola Potatura Olivo e “ambasciatore” del Policonico, questa tecnica di allevamento era molto diffusa nel centro Italia fino agli anni ‘50, ma in seguito alla gelata del ’56, al parziale spopolamento delle campagne e al conseguente abbandono delle attività di formazione professionale essa venne relegata nei vecchi manuali di agronomia, in favore di nuove ma poco pratiche forme quasi subito abbandonate (“cono”,”palmetta”,”Y”) oppure dello storico vaso “Dicotomico”, al contrario prevalente nelle regioni olivicole del centro-sud, tra cui il nostro Tavoliere.

Nel vaso Policonico, dal tronco si possono sviluppare 3/5 branche inclinate di 30°/45° terminanti (all’altezza desiderata) in un unico ramo portatore di germogli che svolge la “funzione di cima”, dai quali si dipanano verso il basso delle branche secondarie, discendenti e di dimensione crescente: il risultato sarà un cono inclinato. Ogni dicotomia o sdoppiamento che stona con questo modello viene eliminata.

I vantaggi di questo tipo di potatura rispetto alle altre forme sono: una migliore illuminazione e areazione di tutta la chioma, maggior resistenza agli agenti patogeni, migliore allegagione, maggior tenore di vegetazione nuova e produttiva e ridotta alternanza di produzione, maggior quantità di olive a un’altezza medio-bassa per una raccolta più agevole e rapida, una più efficiente attività vascolare linfatica data dalla lineare semplicità della struttura legnosa, una migliore resa di olio per quintale nonchè la drastica riduzione dei tempi di potatura, limitata al gestire o eliminare i piccoli rami produttivi e vegetativi con brevi interventi annuali.

È sempre possibile, entro certi tempi e modi, riformare qualsiasi albero di qualsiasi età o cultivar in Policonico con la potatura adatta, mentre non esistono casi inversi: chi sceglie questa forma di allevamento non la cambia più. Ma la gestione a vaso Policonico non è solo geometria, bensì un insieme di concetti di fisiologia della pianta: rapporto chioma/radici e chioma/legno, rispetto del collare di corteccia nei tagli per prevenire correnti di secco, uso di attrezzatura telescopica per operare da terra in sicurezza, evitare acefalia e capitozzature, conoscenza del polimorfismo vegetativo, delle differenze fra le varie “cultivar”, dell’equilibrio vegeto-produttivo e dei caratteri di eliofilia, basitonia e dicotomia propri dell’olivo. Il mito vuole che questa maestosa pianta venne donata agli uomini da ATENA, la dea della sapienza: possiamo quindi noi uomini godere dei suoi frutti e prendercene cura senza avere una sapienza adeguata ai tempi?

PAOLO VERRONE

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