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La mia corsa continua tra l’immondizia, che vergogna!

Riceviamo e pubblichiamo

“Che vergogna!

La mia corsa continua tra l’immondizia, che vergogna! Torno un paio di volte l’anno a San Severo, non vedo l’ora di percorrere di corsa le strade della mia infanzia, le vie che portano alle campagne, ai paesi circostanti,

 

poi mi sale la rabbia: rifiuti in ogni luogo.

Guardiamoci negli occhi uno con l’altro, i vicini di casa, quelli che abitano nel nostro quartiere, frequentano gli stessi negozi, le stesse scuole, percorrono le stesse strade. Le persone che vediamo ogni giorno, con cui scambiamo saluti e chiacchiere, siano noi stessi quelli che buttiamo i sacchetti di rifiuti dal finestrino dell’auto.

E’ inutile parlare male dei politici, degli amministratori, si tratta solo di demagogia. Ognuno di noi nel suo piccolo contribuisce al sudiciume nel quale viviamo. Questo non significa che la classe dirigente non debba fare di più, ma non giustifica il fatto che ciascuno debba comportarsi in maniera civile. Anche quelli che girano la testa dall’altra parte quando qualcuno butta qualcosa per strada: meglio farsi gli affari propri, eh!

Non c’è alcuna scusa, la raccolta differenziata è attiva da tempo, i camion passano regolarmente, esiste anche la piattaforma ecologica. Qual è il problema che affligge la mente del “lanciatore” di rifiuti dal finestrino? Maleducazione, ignoranza, mancanza di senso civico.

La plastica, la gomma, il liquidi delle batterie, il silicio dei prodotti elettronici, eccetera, finiscono nei prodotti che mangiamo e beviamo: olio, vino, ortaggi, verdura si alimentano dal terreno che assorbe queste sostanze velenose e cancerogene. Non ci interessa? Il nostro presente, il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti? Le malattie che imputiamo al destino?

Sarebbe ora di dire basta. Ma non ai politici, ad una non meglio identificata classe dirigente. A noi stessi, al nostro vicino, al nostro conoscente, al tizio per strada che se ne frega di tutto e di tutti. Basta!”

R.C.

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