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MIGLIO FACCIA UN PASSO INDIETRO

di Nazario Tricarico

A dire la verità, non è che l’argomento mi appassioni più di tanto.Però, sulle conseguenze del ricorso promosso da Dino Marino e Nazario Mirando, qualche parola,secondo me,va spesa.

Certo, di cose da dire rispetto ad altri aspetti della nostra vita amministrativa ce ne sarebbero, ma non credo sia questo il momentopertracciare la geografia definitiva di un presunto fallimento.

Sul piattino della bilancia poi, le

attenuanti del neo sindaco sono tantissime. Per tenere tutti contenti, specialmente i benpensanti, non ci resta altro che prenderne atto, magari elencandole : il fattore tempo, il fattore tecnostruttura, il fattore ferie, il fattore inesperienza, il fattore “phishing”, il fattore “la colpa è di quelli di prima” e da ultimo il fattore “ricorso”.

Non abbiate paura dunque. Almeno per il momento non procederemo a fare di questi conti.

Un minino di contabilità ci è consentita solo rispetto alle sberle.

Occorre ammettere che Miglio ultimamente ne ha prese proprio tante. Alcune del tutto ingiustificate, altre frutto di “cazzimma e veleno”, fisiologiche al nostro panorama politico, e altre ancora che invece se l’è andate a cercare proprio Lui. Vallo a capire.

Ma detto questo, il vero problema rispetto alla prossima sberla – il ricorso Marino/Mirando – non riguarda Miglio Sindaco quanto noi tutti, la comunità sanseverese, già alle prese con uno dei momenti più drammatici della suastoria recente.

Se perde, Miglio ci rimetterà sicuramente faccia e poltrona. Noi rischiamo forse qualcos’altro. Questa storia potrebbe tradursi in una crisi politica senza precedenti, che aggraverebbe l’attuale situazione economica, già di per sé disastrosa.

Uno tsunami, un vulnus istituzionale che coinvolgerebbe anche l’intero territorio provinciale se poi, come molti auspicano, Miglio diventasse il prossimo Presidente della Provincia.

Prima però di addentrarmi in questo discorso è forse  opportuno fornire qualche precisazione.

Non sono convinto che ci siano state irregolarità. Ma ritengo che tutti debbano avere il sacrosanto diritto di difendere i propri interessi, soprattutto se si tratta di presunte anomalieche potrebbero aver viziato una competizione elettorale. In ogni caso, e comunque vada, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità rispetto ai cittadini che sono a mio modo di vedere, la vera parte lesa di questa rissa quotidiana.

Se all’incapacità amministrativa che si traduce spesso in un solenne “navigare a vista” si aggiungerà una sospensiva del TAR, con il rischio di vedere il nostro Sindaco costretto a dover fare i bagagli prima di Natale e a dire con aria mesta “scusate signori, abbiamo sbagliato”, allora la situazione potrebbe sfociare davvero nel caos.

Vi sembrerà strano, ma in questo caso io faccio il tifo per Miglio. Ma solo perché le conseguenze sarebbero gravi. Prima fra tutte il drammatico ripetersi di un’altra noiosissima campagna elettorale tutta al vetriolo. Cosa che non possiamo permetterci.

In questo senso credo che andrebbe anche riconsiderata la candidatura di Miglio a Presidente della Provincia.

Non occorre essere dei politologi per comprendere quanto sia rischioso avere un Presidente su cui pende la scure di un ricorso del genere. Ci troveremmo in una situazione imbarazzante ma soprattutto complicata da gestire, sia sotto il profilo politico sia sotto il profilo propriamente amministrativo, visti i notevoli impegni derivanti dalla riorganizzazione delle province.

In particolare, rispetto alle elezioni provinciali, Miglio ha forse il dovere di fare un passo indietro. Il ricorso che pende sulla sua testa è un rischio per noi tutti.

Se può, nell’ottica della responsabilità, ci risparmi il conto di una cena che non abbiamo ordinato.

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