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“MUSICA CIVICA”, LA RASSEGNA DELLA CAPITANATA NEL MONDO

INTERVISTA A PIERO GAMBALE, GIANNA FRATTA E DINO DEPALMA

di MARIO BOCOLA

La prestigiosa kermesse di “Musica Civica”, giunta alla VI edizione, è stata presentata a Palazzo Dogana, sede della Provincia di Foggia lo scorso 5 dicembre. Essa rappresenta ormai un appuntamento consolidato

 

che arricchisce di anno in anno l’offerta culturale della Capitanata, proiettandola nel panorama sia nazionale che internazionale. La “Gazzetta di San Severo” ha intervistato, in esclusiva, Piero Gambale, Presidente dell’Associazione Il Meglio della Puglia, uno dei partner della rassegna, il Maestro Gianna Fratta, Direttore artistico di Musica Civica e il violinista Dino Depalma. Ecco cosa hanno risposto:

Gambale: nella qualità di Presidente de “Il Meglio della Puglia” sei riuscito a portare la grande musica nel glorioso Teatro “G. Verdi” di San Severo”, la rassegna di “Musica Civica” giunta alla sua VI edizione e che vede la presenza sul palcoscenico del teatro sanseverese di artisti di fama nazionale e internazionale. Crede che sia giunto il momento di far contare di più la nostra città dal punto di vista culturale?

Vorrei in primo luogo ricordare che quando un’iniziativa valida e bella si concretizza, il merito va sempre ascritto in modo “cooperativo”, è cioè sempre il frutto di una “rete” di soggetti che hanno remato nella stessa direzione. Così è anche questa volta, nel senso che grazie alla volontà delle persone che hanno ideato artisticamente “Musica Civica”. Il Maestro Gianna Fratta e l’Artista Dino Depalma, che mi hanno coinvolto nel comitato scientifico di questa importante iniziativa –  e alla sensibilità dell’Amministrazione comunale e di alcuni soggetti privati, siamo riusciti a coinvolgere anche la città di San Severo e il suo prestigioso teatro “G. Verdi” in questa prestigiosa rassegna che continuerà ad animare la vita culturale di un intero territorio. E’ stato anche un bel successo per l’Associazione “Il Meglio della Puglia”, che presiedo da pochi mesi e che sta raccogliendo manifestazioni d’interesse anche a Roma, dove lavoro e vivo: l’ambito culturale è sicuramente uno dei versanti dove si può lavorare efficacemente per raggiungere l’obiettivo di migliorare il “capitale civile” di un territorio come il nostro.

Gambale: che pronostici si aspetta dagli appuntamenti di “Musica Civica”? Secondo te la rassegna lascerà un’impronta forte e decisiva nel tessuto socio-culturale della nostra città?

Per San Severo, “Musica Civica” è anche un bel banco di prova – a Foggia la rassegna ha ormai “fidelizzato” il pubblico, riscuotendo ogni anno un successo crescente – , nel senso che il suo successo dipenderà anche e soprattutto dalla capacità di fare sinergia tra gli animatori di Musica Civica e le tante realtà che lavorano in loco in ambito culturale: solo per citarne alcuni, penso a cosa realizza quotidianamente il Museo dell’Alto Tavoliere o agli “Amici del Jazz” e a quelli “della Musica” che da decenni offrono rassegne di livello. In altri settori, vorrei citare soggetti come Il Centro Interculturale “L. Einaudi”, che assegna da anni riconoscimenti a prestigiosi intellettuali.Vorrei che questo “primo esperimento” di Musica Civica a San Severo servisse anche a sviluppare – perché a mio avviso carente – una “cultura della cooperazione”, in modo che l’apporto socio-culturale di una cittadina di medie dimensioni come San Severo possa essere al servizio dell’intera Capitanata. Immagino, ad esempio, un momento non lontano nel quale cittadini di Foggia potrannoin tempo reale acquistare i biglietti anche per il Teatro “G. Verdi” di San Severo per godere di spettacoli che magari fanno il tutto esaurito a Foggia. Insomma, mi piace dire, con riferimento alla necessità di recuperare quei gapche testate come Il Sole 24 Oreci mettono davanti agli occhi quando analizzano la qualità di vita di una provincia, che occorre “recuperare” ogni centimetro del territorio attraverso azioni nelle quali siano centrali l’etica pubblica e la visione di bene comune. Insomma,non occorrono iniziative eclatanti ma una continua e costante azione di crescita socio-culturale, perché, per dirla con una bella espressione, la “foresta cresce in silenzio”.

Fratta: “Musica Civica” è giunta quest’anno alla sua VI edizione, un appuntamento ormai classico e riconosciuto in tutta la Capitanata, che vede la presenza di un parterre di artisti bravi e competenti nei loro campi. Rispetto alle passate edizioni quali sono le novità di rilievo della rassegna di quest’anno?

Musica Civica – Conversazioni tra suoni e parole” è una rassegna molto originale nella sua formulazione. Non è una stagione concertistica, né teatrale, né di balletto, né si tratta di una serie di conferenze. E’ un misto accattivante e sempre inaspettato di tutto questo. Si tratta, infatti, di una rassegna che prevede, fin dalla sua nascita nel 2009, una prima parte dedicata alla riflessione sui grandi temi di attualità a cura di storici, filosofi, intellettuali, giornalisti o pensatori e una seconda parte performativa.Questa edizione potenzierà questa linea progettuale portando oltre 200 artisti e intellettuali sui palchi prestigiosi del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di San Severo e su quello del Teatro del Fuoco di Foggia.Tante le novità; prima fra tutte la grande eterogeneità dell’offerta che spazia dal jazz alla musica classica, dalla grande musica sinfonica al tango, dalla danza al canto, dal cinema a tante produzioni in prima assoluta, creando originali e inaspettate relazioni tra diverse forme di arte e tra arte e riflessione civica.Altra novità di rilievo è l’adesione del Comune di San Severo, grazie alla determinante e determinata volontà politica del Sindaco Francesco Miglio. Due poli culturali della Capitanata, Foggia e San Severo, lavoreranno insieme per offrire un prodotto culturale ancor più accattivante e di qualità al pubblico.

Fratta: “Musica Civica” rappresenta un mix di note e parole, connubio inscindibile perché in tutte le parole è presente la musica. In una società complessa, come quella che viviamo oggi, quanto secondo Lei la cultura musicale incide nella formazione integrale della persona?

Tanto, direi. La cultura musicale è solo una delle tante sfaccettate dimensioni del sapere umano, ma è una dimensione senza la quale il prisma multisfaccettato della formazione umana risulterebbe incompleto e deficitario. Tutti i grandi intellettuali che ho incontrato nella mia vita erano perfettamente in grado di parlare di musica e di pittura, tanto quanto di filosofia e letteratura. Non si può pensare di essere individui completi se non si coltiva l’arte in tutte le sue forme. Coltivare non vuol dire praticare, ma amare, interessarsi, seguire e avere contatto continuo con essa. Solo così l’equilibrio globale di un essere potrà essere realizzato e completo.

De Palma: secondo Lei “Musica Civica” cosa può insegnare ai giovani che per la prima volta saranno spettatori degli appuntamenti programmati?

Non credo che la musica insegni qualcosa di concreto, così come l’arte in genere. Le forme d’arte, dalla pittura alla scultura, dalla musica al cinema, aiutano a migliorare la qualità della vita, insegnano, questo sì, ad apprezzare l’esistenza e a coglierne il bello, valorizzando l’essere umano come soggetto capace di dar vita a capolavori assoluti.I giovani e meno giovani che assisteranno agli spettacoli di Musica Civica porteranno ogni sera a casa un’emozione. Non c’è insegnamento più grande che quello di sapersi emozionare di fronte all’operato di un altro essere umano.

De Palma: molti giovani sono appassionati di musica, ma suonare uno strumento come il violino o il violoncello richiede sacrificio, studio, impegno, passione, amore per la musica e la cultura in senso ampio. Lei crede che una rassegna come “Musica Civica” possa essere un incitamento all’amore per la musica nei giovani sia essa classica, moderna, da camera, sinfonica?

Musica Civica aiuterà sicuramente a comprendere la grandezza dell’arte e della musica in particolare. Certamente il pubblico ogni sera avrà il modo di riflettere e di godere di tanti tipi di musica e di tante forme di arte. Il nostro cartellone propone musica jazz, musica classica, tango, grande musica sinfonica, cinema, canto, nella consapevolezza che non ci sono forme d’arte di serie A e di serie B, ma solo musica ben suonata e ben scritta. Non ho dubbi sul fatto che i nostri eventi avvicineranno il nostro pubblico alla musica e all’arte.

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