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NO, GRAZIE!

diMICHELE MONACO

Nella sua casa situata quasi a ridosso dell‘Hotel CICOLELLA di San Severo regnava un grande silenzio nel 1990. Solo il fruscìo e il cigolìo di un vecchio ventilatore dava un ritmo al tempo e alle cose. Sprofondato nella sua poltrona situata come una barca nel mezzo di un mare di libri, il Preside ANTONIO CASIGLIO aveva rinunciato alla sua pennichella ed era immerso nella

 

lettura di un libro.Il Preside-scrittore- di cui quest’anno ricorre il ventennale della scomparsa- appartiene ad una ristretta galleria di personalità sanseveresi, il cui tratto comune è quello di pensare che la nobiltà d’animo non sia un titolo accademico, ma che i veri titoli debbano invece essere conquistati con un’autonomia di pensiero e una solida formazione culturale. Mi disse di scusarlo poiché era intento a leggere il copione della scena VIII del CYRANO DE BERGERAC”. E lesse, a voce alta(scusandosi ancora) quanto segue:<< LE BRET: Se tu provassi a mettere un po' da parte questo tuo animo da moschettiere, il successo e gli onori ti... - CYRANO: " E che dovrei fare? Cercarmi un protettore? Trovarmi un padrone? Arrampicarmi oscuramente, con astuzia, come l'edera che lecca la scorza del tronco cui si avvinghia, invece di salire con la forza? No grazie. Dedicare versi ai ricchi come qualsiasi opportunista? Fare il buffone nella speranza vile di vedere spuntare sulle labbra di un ministro un sorriso che non sia minaccioso? No grazie.  Mandar giù rospi tutti i giorni? Logorarmi lo stomaco? Sbucciarmi le ginocchia per il troppo genuflettermi? Specializzarmi nel piegare la schiena?  No, grazie. Accarezzare la capra con una mano e annaffiare il cavolo con l'altra? Avere sempre a portata di mano il turibolo dell'incenso in attesa di potenti da compiacere? No, grazie. Farmi pubblicare dei versi a pagamento dall'editore SERCY? No, grazie. Trovare intelligente un imbecille? No, grazie".In quel pomeriggio del 1990, il compianto prof. CASIGLIO ammoniva, a modo suo, le giovani generazionidella nostra comunità a non smarrire la rotta della propria dignità, a mantenere la schiena dritta e a saper dire: NO, GRAZIE!


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