Sport

RIFLESSIONI DI CULTURA SPORTIVA LA PREPARAZIONE ATLETICA

Negli sport di squadra e mi riferisco in particolare a quelli più popolari, quali il calcio, il basket, la pallavolo, la pallamano, il rugby, molta attenzione è prestata allo svolgimento di una corretta preparazione atletica. Ma cos’è che rende questa fase d’allenamento così influente sul rendimento di un atleta? Se si considera che in qualsivoglia sport la performance individuale si costruisce, innanzi tutto, sulle ottimali condizioni fisiologiche, si capisce il perché della sua rilevanza. In Italia, in verità, si è preso coscienza dell’importanza di tale aspetto della preparazione di un giocatore in tempi relativamente recenti. Ben la memoria mi rimanda a quando, giunto a San Severo, il programma dei miei allenamenti prevedeva, con sorpresa dei giocatori che allenavo, sedute di lavoro dedicate alla preparazione atletica. Era in località detta ‘boschetto’ (oggi scomparsa) che si sudava per migliorare le prestazioni di velocità, di accelerazione, di elevazione. Esercitazioni che miravano anche a ridurre l’incidenza degli infortuni e della sofferenza procurata dalla fatica. Tanti ricordano con quanta frequenza accadeva che i calciatori italiani, impegnati nelle competizioni internazionali, soffrissero di crampi allorché una partita richiedeva lo svolgimento degli extra time, i tempi supplementari. E, quindi, quanto tale forma di minorazione incidesse negativamente sull’ottimale rendimento degli atleti nel prosieguo della gara. Ma è da qualche tempo, ormai, che la cultura della conduzione di una corretta preparazione atletica ha trovato in Italia professionisti il cui valore è riconosciuto a livello internazionale. Oggi ogni squadra che si rispetti conta su un preparatore atletico, che ha quasi sempre competenze, in questa materia, ben più complete dell’allenatore. Ma vediamo ora quali sono le qualità che vanno allenate con questo particolare lavoro. Esse derivano dall’analisi del tipo di azioni che sono peculiari di ogni singola disciplina sportiva. Negli sport di squadra le abilità atletiche sono pressoché le stesse, con qualche specifica differenziazione. Queste le più comuni: la rapidità d’esecuzione dei movimenti, l’accelerazione, l’elevazione, la coordinazione, la modulazione della forza, oltre il traslare più avanti la soglia della fatica. Un paio di esempi possono bastare per afferrare su quale ordine di valori si lavora. Se ci si propone di rendere un giocatore più rapido nel reagire a una finta, a un dribling da parte dell’avversario è importante sapere che il corpo umano impiega intorno ai 180 millesimi di secondo per instaurare una reazione motoria e, quindi, in questo caso, una risposta a ciò che fa l’avversario. Ciò vuol dire che con l’allenamento è possibile migliorarsi di solo qualche millesimo di secondo per riuscire a non farsi superare da questa classica azione d’attacco. Se si vuol battere un avversario nel tentativo di colpire un pallone con un colpo di testa è sufficiente riuscire a saltare appena qualche centimetro in più. Conquistare queste capacità richiede un incessante lavoro di tipo atletico, ancor prima di quello tecnico.

Altri articoli

Pulsante per tornare all'inizio