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S. SEVERO, SCUOLE ALLA RISCOSSA!

diMICHELE MONACO

Chi fermerà la nuova ondata di violenza che si è abbattuta sulla nostra San Severo? Oltre ad una nuova e tempestiva strategia di controllo del territorio basata sui fatti e non sulle auto-celebrazioni, occorre, certamente nei tempi lunghi, seminare bene nel tessuto sociale della Città. Saranno loro, gli insegnanti, a costruire un rapporto virtuoso tra gli adolescenti sanseveresi e la Città? Saranno loro a impedire la dispersione scolastica, ad impedire che cresca il numero di tanti minori allo sbando che imperversano per la città senza che abbiano terminato la scuola dell’obbligo e –in molti casi-  base di reclutamento per organizzazioni a delinquere’? I fatti ci dicono di sì.Vi sono numerosiinsegnanti che integrano la storia nazionale con quella locale e conducono i propri alunni soprattutto nel centro storico di San Severo per farne sempre più il cuore sociale e identitario della città. Scolaresche di Istituti di ogni ordine e gradosi riversano, in numero sempre più crescente, tra i meandri del centro storico. Quest’anno riscontriamo una bella novità che consiste nella ricerca delle fosse granarieche una volta riempivano alcune aeree della nostra città. LE SCUOLE “ZANNOTTI-FRACCACRETA” e il IV CIRCOLO “S.BENEDETTO” (nell’ambito del progetto di continuità tra prime medie e classi quinte) si sono avvicendate per l’intero mese di novembre in visite guidate per documentare la cultura agricola attraverso le piazze delle FOSSE GRANARIE di S. Severo, grandi piazze di fosse ormai scomparse (vedi cartolina dei primi del 1900) come quelle di Piazza Carmine, Largo Sanità, Via F.D’Alfonso, Corso Gramsci e Via A.Minuziano. Le uscite didattiche, le visite guidate,hanno come obiettivo itinerari di natura culturale, storica e religiosa comei palazzi settecenteschi,il barocco, il romanico–pugliese, i monumenti, i personaggi della toponomastica, le targhe marmoree, le chiese, le edicole votive, le botteghe artigianali, librerie, laboratori enogastronomici, ecc, Senza dimenticare le numerose visite istituzionali al M.A.T., alla Biblioteca Comunale e alla Galleria Comunale “Schingo”.Le scuole del nostro territorio vanno alla riscoperta della storia locale, della storia patria, per trasmettere ai giovani la conoscenza e il rispetto dei beni culturali.Si spera di combattere,così, il gravissimo fenomeno di ESTRANEITÀ di tanti adolescenti’suscitando in essi il senso di APPARTENENZAad una comunità. Diffondere nei ragazzi la convinzione che la città va curata conservando anche la memoria dei luoghi. LA CURA E LA MEMORIA DEI LUOGHI PER PREVENIRE IL VANDALISMO E IL BULLISMO URBANO (anticamera della cronaca nera). Gli insegnanti ci stanno provando e in loro onore vorrei citare lo psicanalistaMASSIMO RECALCATI il quale sostiene che…<<oggi il mestiere dell’insegnante è diventato un lavoro di frontiera: devono supplire a famiglie che hanno abdicato al proprio ruolo,devono rompere la tendenza all’isolamento inebetito di molti ragazzi sedotti dal mondo degli oggetti tecnologici, dalla televisione, dal web, dai rapporti virtuali nei social, dagli smartphone>>. Un lavoro di frontiera-se non di trincea- anche per il tasso elevato di rischio, sempre più spesso, per la propria incolumità fisica.

 

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