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San Severo: GIRA e RIGIRA ritorna il Commissario.

Sembra essere proprio difficile amministrare la città di San Severo; esaminando i dati wikipedia, dal 1946, anno di nascita della Repubblica Italiana, la nostra città è ricorsa SETTE volte al Commissario Prefettizio.

Il rapporto tra Sindaci e Commissari Prefettizi è

 

quasi di 2 a 1: diciotto Sindaci (compreso un Prosindaco) e sette Commissari.

Nel 1948, tra i mandati di  Emilio Amoroso e Luigi Allegato, Francesco Paolo Visconti venne nominato Prosindaco.

Il Prosindaco, anche se la dizione non trova riscontro nella legge, è un consigliere comunale (in alcuni casi  un assessore o il vicesindaco) che in caso di necessità, su delega del Sindaco, fa le veci di quest’ultimo svolgendo temporaneamente alcune sue funzioni.

Dal 1946 la storia amministrativa della nostra città è caratterizzata dall’alternarsi di Sindaci e Commissari Prefettizi, esclusi i seguenti periodi: 1971-1992 e 1995-2004.

Dal 1946 al 1971, esclusi Emilio Amoroso, il Prosindaco Francesco Paolo Visconti e Filippo Pelosi, tutti gli altri Sindaci sono stati sostituiti da Commissari Prefettizi.

Stessa sorte è toccata a quattro dei cinque Sindaci eletti dal 1992 al febbraio del 2014; in questi ventidue anni è da sottolineare, però, un lungo periodo in cui San Severo è stata guidata da un solo Sindaco.

Una sorta di “par condicio” ha caratterizzato gli ultimi due Sindaci, esponenti di correnti politiche opposte, sostituiti da altrettanti Commissari Prefettizi.

Al futuro Sindaco l’augurio anticipato o in bocca al lupo (per i più scaramantici) di portare a termine il proprio mandato e, in modo che questo possa essere da guida, l’invito a ricordare sempre l’etimo e il significato della parola “SINDACO”.

Il termine Sindaco deriva dal latino tardo syndacum che significa “rappresentante di una comunità”.

Il latino si è ispirato alla cultura greca preesistente, la fonte di tutti i fenomeni sociali e politici (da polis, città); infatti la parola greca syndikos, è composta da syn “insieme” e dike “giustizia”…..quindi “ La giustizia della comunità”.

arch. Stefano de Magistris


 

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