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SAN SEVERO – Rapina ad amministratore condominio: un arresto

I Carabinieri della Compagnia di San Severo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Sehili Hasene, 24 anni, cittadino italiano di origini familiari tunisine, per porto e detenzione di arma da fuoco e rapina aggravata

 

in concorso ai danni di un ufficio di un amministratore condominiale.

Il giovane era già stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri il 3 ottobre insieme a due minorenni sanseveresi per una tentata rapina ad una rivendita di tabacchi di Torremaggiore. Nell’occasione i militari riuscivano a bloccare nelle immediatezze del fatto i tre malfattori, che avevano appena tentato di consumare la rapina armati di un’ ascia, desistendo per la presenza al momento dei fatti di una guardia giurata all’interno dell’esercizio. Quell’arresto ha permesso di identificare Sehili quale autore anche della rapina cui tratta l’odierna ordinanza di custodia cautelare.

Erano le 19.30 del 6 settembre quando, in San Severo, due amministratrici di condominio vedevano entrare nel loro ufficio due giovani a volto scoperto, entrambi con occhiali da sole e cappellino, di cui uno armato di pistola, che in dialetto sanseverese intimavano loro di consegnare tutti i soldi presenti in quella sede. Seguivano attimi di paura; il rapinatore armato di pistola, alla semplice esitazione nell’esibire i soldi di una delle due addette all’ufficio, le puntava la pistola vicino al viso in modo tale da terrorizzarla ed immobilizzarla. L’altro rapinatore nel frattempo frugava nelle diverse stanze dell’ufficio, rinvenendo e asportando nel deposito adibito a cassa 2.237,00 euro in contanti ed un assegno dell’importo di 120,00 euro. I due si davano, poi, a precipitosa fuga per le vie adiacenti facendo perdere le proprie tracce.

Il 4 ottobre però una delle due amministratrici di condominio nell’apprendere dagli organi di stampa dell’arresto operato dai Carabinieri per la tentata rapina di Torremaggiore, notata la forte somiglianza dell’arrestato con uno dei malviventi che l’aveva rapinata, decideva di rivolgersi ai Carabinieri di San Severo i quali, dopo aver ricostruito nel dettaglio la vicenda, con una serie di attività di riscontro identificavano proprio in SEHILI il rapinatore armato di pistola che in quella tragica serata del 6 settembre immobilizzò la vittima per permettere all’altro rapinatore di arraffare il bottino.

Le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri e la gravità dei fatti contestati, dai quali tra l’altro si evince un’evidente pericolosità sociale ed una forte inclinazione a delinquere del giovane sanseverese di origini tunisine, spingevano l’Autorità giudiziaria competente ad emettere una misura di custodia cautelare in carcere a carico di SEHILI, eseguita dai Carabinieri di San Severo.


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