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San Severo: TUTTI PAZZI PER HAKAN BAŞAR AL SAN SEVERO WINTER JAZZ FEST VENERDI 17 FEBBRAIO

Il giovane pianista turco conquista il pubblico del San Severo Winter Jazz Fest

Tecnica perfetta e mani stupende che emanano emozioni

Venerdì 17 Febbraio 2023

Hakan Başar piano, Paolo Benedettini double bass Ruben Bellavia drums

Lo aveva capito bene Chick Corea che il giovane pianista Hakan Basar, ancora dodicenne, è un genio e che a breve si sarebbe fatto conoscere ed apprezzare in tutto il mondo. Ai tempi del suo primo album, “On Top Of The Roof” – 2019 e non ancora diciottenne, nel presentare il suo disco al London Jazz Festival, ottenne una attenzione straordinaria da parte della stampa britannica, allo stesso modo quando si ascolta un grande e già affermato pianista.

Venerdì scorso, l’aria sbarazzina di ragazzo loquace si trasforma subito in un vulcano, la sua bravura, il suo pianismo è ricco e pieno di potenza percussiva, moderno ma non troppo ripulito né involuto. Guardarlo suonare dal vivo è stata un’esperienza inebriante, ha un senso della musicalità ma soprattutto una tecnica soprannaturale.

Michel Petrucciani, Oscar Peterson, Thelonious Monk, Keith Jarrett, Chick Corea Hank Jones, Bill Evans, Tommy Flanagan, Kenny Barron, Sonny Clark, Art Tatum, Scott Joplin, diventano i suoi mentori dai primi studi iniziati a otto anni. Acquisisce tecnica, tocco, diteggiatura e indipendenza delle mani fenomenali. Diventa irruente al punto da raddoppiare, o quasi, la durata di Au Privave, un classico di Charlie Parker, trasformare la parte in solo in una serie di cavalcate frenetiche.

Il primo pezzo “ Sandu ” di Clifford Brown è suonato a velocità spaventosa, quasi irriconoscibile rispetto a quello conosciuto e presente nel disco con l’ovvia acquiescenza dei due eccellenti sodali, Paolo Benedettini al contrabbasso e Ruben Bellavia alla batteria, finalizzato alla dimostrazione della straordinaria bravura formale del protagonista. Stessa cosa per i brani “ On Top Of The Roof e Hub Art ”  due capolavori di Michhel Petrucciani.

Ma si lascia andare anche a momenti profondamente intimi, come per il suadente brano

Sometime Ago ” di Sergio Mihanovic. sensuale, occasione buona per “lasciarsi andare”, come si dice, una esecuzione romantica, ma solo nella prima parte per poi virare all’improvviso in suoni e note fulminee, da tentazioni romantiche a favore di scintillanti nuclei ritmici che strappano facili e continue ovazioni dal numerosissimo pubblico presente giunto da ogni angolo della provincia.

Come scrisse Mike Collins del London Jazz News dopo averlo ascoltato al London Jazz Festival nel 2019, Hakan sta suonando musica che lo commuove, lo eccita e porta con sé il pubblico. Esattamente quanto accaduto anche a San Severo.

Rispetta, si fonde in pieno con la sezione ritmica dei suoi compagni di viaggio, ma poi stravolge, dilata gli spazi. Cercando l’essenza della partitura, mette in rilievo tutti i linguaggi musicali, dalle origini al piano moderno come nell’esecuzione dei latin “ Five Brothers ” di Gerry Mulligan e “Star Eyes ” di Gene De Paul/Don Raye. Da Tatum a Petrucciani, da Monk a Peterson, da Evans a Corea, del quale ama le frasi rapide e cristalline. Una cultura pianistica incredibile esposta con un piacere di suonare che contagia tutti. Quando rimane solo nell’ultima parte del concerto è incontenibile. Con una velocità esecutiva mozzafiato sempre al servizio di un’idea musicale, di un pianoforte come strumento totale, cambia accenti, sposta le frasi, incastra citazioni su citazioni, rivitalizza repertori da divenire museali.

Come dopo i colpi di fulmine, a freddo, sarà il caso di riflettere a fondo su un artista come Hakan Başar che mischiando talento, virtuosismi, idee e provocazioni, rappresenta un esempio di straordinaria complessità creativa.

Detto questo, il concerto è stato strutturato come uno spettacolo perfetto: i tempi, gli equilibri e soprattutto il suono sono impeccabili e il pubblico è stato contentissimo, che è la cosa più importante.

Se vi capita, andate a un concerto di Hakan Basar, con chiunque suoni, rimarrete sbalorditi

Il mio auspicio è di riaverlo e riascoltarlo anche per la prossima edizione 2023/24  per festeggiare insieme il trentennale dell’Associazione No-Profit “Amici Jazz San Severo” – “San Severo Winter Jazz Fest” e la XIII^ Edizione e Produzione dello Spazio Off di Paola Marino.

Antonio Tarantino

Presidente Associazione Amici Jazz San Severo

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