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SAN SEVERO:La festa è sacra

La festa è sacra, non si sa bene ancora in quale senso, ma è sacra. E’sacra perché rinnova anche quest’anno la devozione dei sanseveresi alla Beata Vergine Madonna del Soccorso, perché cade sempre negli stessi giorni, perché tutto si organizza e si festeggia. E’ sacra per

 

le processioni e il Rosario recitato per le vie della città, perché il mese di maggio è uno in particolare di devozione alla Madonna(come in altre cittadine di Capitanata), e’ sacra perché ritornano i turisti, ritorna chi è lontano, perché ci si commuove o si chiedono grazie. Ma la festa è sacra anche nel suo aspetto più profano, quello diciamo pure più materiale del termine, e in tutte le sfaccettature dell’apoteosi. L’apoteosi delle batterie che quest’anno saranno spettacoli serali, l’apoteosi dei chioschi e delle pizzerie,l’apoteosi del famoso panino con salsiccia &co., l’apoteosi delle masse, l’apoteosi dell’euforia devastante e devastatrice(vedi stato della città nei giorni successivi), l’apoteosi del chiasso, purtroppo anche delle spreco, delle luci e del colore, sulle magliette dei ragazzi come sui palloncini. E’ sacra perché tutto questo si rinnova, aihnoi, spesso, in deprimenti situazioni, per cui la fama di certi comportamenti anticipa di cittadini che in questa festa danno il peggio di se. Non esiste una regola ben precisa se non una sana abitudine di star sempre fuori, consumare il più possibile, qualcosa di molto commestibile(discutibile la digestione), esagerare, urlare, bagnarsi di folla, costringere persino i bambini nei passeggini ad intossicarsi di batteria ed allegria. La questione sempre assurda, ma pur sempre reale: ci si inebria, diciamolo in maniera pacata, di un’atmosfera, che ci rende però più bestiali di quanto già non lo siamo normalmente e quotidianamente. In poche parole, sembriamo uomini preistorici che non conoscono ancora civiltà, che strappano la carne con mani e denti, che non si esprimono con le parole, ma solo con vocali urlate Oh!!!!(per salutare o chiamare qualcuno)ahh!!!!(per ridere)uhhhh!!(dello stupore), manco perdessimo le semplici norme di convivenza e educazione. Però ci piace, ci omologhiamo facilmente, rozzi e grezzi, magliette e sudore, palloncini e coca cola, applausi e cafonate, lunghe passeggiate e tempestive puntatine al chiosco che frigge, farcisce, spalma, affumica, etc. La festa dunque è sacra perché si ripetono gli stessi riti, a partire dalle abitudini dei sanseveresi, che pur godersela, rinuncerebbero anche ad una settimana al mare. Allora, che festa sia, che sia come la vogliamo, che cominci e cominci bene, nel nome della Madonna del Soccorso, in attesa delle batterie, a cascata, a tunnel, sonori, quello che saranno, restano pur sempre sacri!!!!



ELISABETTA LEONE

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