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2^ GUERRA MONDIALE: UNO SCIENZIATO AMERICANO ED UNO INGLESE SEGNARONO LA STORIA DELL’EPOCA DI SAN SEVERO

di MICHELE MONACO

Al seguito delle truppe Anglo-Americane (acquartierate nel territorio di San Severo dalla fine del 1943 sino al maggio del 1946) spiccavano due straordinari tecnici, due scienziati che operavano nei laboratori topografici e di aereofototeca(Photo Intelligence Division) allestitinei locali dell’Edificio Scolastico “DE AMICIS”.Il primo si chiamava HAROLD EUGENE EDGERTON, nato a Fremont, nel Nebraska, nel 1903 e morto nel 1990.Soggiornò a lungo con l’alto comando americano nel “Palazzo Casillo” sito in via Filippo d’Alfonso(di fronte all’attuale Cinema Cicolella). EDGERTON è stato un vero pioniere come fotografo e le sue invenzioni e le sue tecniche hanno creato immagini divenute vere icone della fotografia, rivelando l’emozione irreale e sconvolgente di immobilizzare il movimento di un oggetto.Ideò una tecnica a luce stroboscopica per consentire una migliore osservazione del movimento ad alta velocità e ad alta quota che estese la portata della fotografia fino a coglierne frazioni temporali infinitesimali e che permisero agli aerei ricognitori che partivano da San Severo di leggere la morfologia dei territori e fotografare i siti più importanti dove i tedeschi avevano segretamente occultato le loro industrie belliche.Lo storico MARTIN GILBERT nel suo libro”La grande storia della Seconda Guerra Mondiale” scrive che proprio in una di queste numerose foto-aeree commissionate e sviluppate a San Severo FU SCOPERTA L’ESISTENZA DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI AUSCHWITZ. A leggere e decrittare queste foto e il territorio mimetizzato dai Nazisti ci pensava l’archeologo inglese JOHN BRADFORD, inviato nella base alleata di San Severo nel 1943, a 25 anni. Ma il fatto incredibile da sottolineare è che gli studi cartografici e topografici di questo illustre luminare dell’archeologia hanno permesso di identificare CENTINAIA DI SITI ARCHEOLOGICI PORTANDO ALLA LUCE VILLAGGI NEOLITICI, CENTURAZIONI ROMANE, NONCHÈ RESTI RARISSIMI DELLA CIVILTÀ DAUNA.Riuscì a riportare alla luce anche il mitico PORTO DI SALPI DELLA CITTÀ DI ARPI.Le sue scoperte e il suo metodo di lavoro hanno trovato terreno fertile in anni più recenti nel laboratorio di topografia antica e fotogrammetria dell’Università del Salento. EDGERTON e BRADFORD: due scienziati che hanno cooperato fianco a fianco nelle aule del nostro Edificio “De Amicis”. Per chi volesse approfondire questo periodo storico e le gesta di queste illustri personalità, può consultare il sito <<www.terradicapitanata.it>> del Centro Studi Tradizioni Popolari “Terra di Capitanata”.

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