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SAN SEVERO WINTER JAZZ FESTIVAL – IL JAZZ VISIVO DI ALCESTE AYROLDI

SAN SEVERO WINTER JAZZ FESTIVAL – EDIZIONE 2016/17 VENERDI 3 MARZO 2017 – ORE 21,30

INGRESSO LIBERO

FUTURISMO, POP ART, SUN RA, JEAN-MICHEL BASQUIAT (passando per Picasso)

Il JAZZ, dal secolo scorso a quello attuale, non è stato e non è solo un linguaggio ed una espressione musicale fine a stessa, il racconto espresso in musica dello stato, comportamento e stile di vita di tantissimi musicisti neri e bianchi, americani ed europei, ma anche protagonista di colonne sonore prodotte per tantissimi film, come l’ultima, scritta per solo batteria da Antonio Sanchez per il bellissimo film “BIRDMAN”, vincitore di 4 premi Oscar.

La Musica Jazz è stata raccontata anche dalla letteratura jazz ed in particolar modo dalla Pittura ed i suoi protagonisti dicui Alceste Ayrolditratterà al prossimo appuntamento del 3 Marzo al San Severo Winter Jazz Festival.

Il JAZZ VISIVO e dei tanti straordinari pittori che lo hanno rappresentato con le loro brillanti opere artistiche, dal Futurismo al Pop Art, da Jean Michel Basquiat passando per Picasso e tanti altri ancora. L’ultima volta di Alceste Ayroldi al San Severo Winter Jazz Festival è stata per trattare“ Il Jazz Ed Il Cinema Italiano Dagli Anni ’50 Ad Oggi ”

Alceste Ayroldi docente ordinario, saggista e critico musicale, consulente artistico di numerose realtà culturali del territorio italiano. Collabora stabilmente con la rivista Musica Jazz per la quale cura le rubrica New Frontier e Time Out, nonché è Editor Manager della webzine Jazzitalia ed editor della versione web della rivista Musica Jazz. E’ docente di storia della musica moderna e contemporanea, coordinatore artistico del “ Multiculturita Europe Contest “, della rassegna “Lo Scrittore Suonato”, del “Triggiano Jazz Festival”, consulente artistico del “Beat Onto Jazz festival”, della rassegna “Jazz On Top Felix” di Foggia. Ha collaborato al lavoro editoriale “Attualità della memoria” (edizioni Ismez, 2014). Partecipa al gruppo ristretto di esperti di jazz nell’ambito del lavoro editoriale didattico dello Iaspm – International Association For The Study Of Popular Music.

Per questa data ci illustrerà che il Jazz è l’arte dell’improvvisazione e nella storia è andata a braccetto con la pittura. Narrare la storia del jazz è narrare la musica, ascoltarla, ma anche le immagini che questa ha rappresentato per alcuni maestri della pittura, che ha ispirato opere o tecniche.

Nella storia più recente ci sono dei vuoti, delle lacune, dei falsi ideologici che, per qualche motivo d’opportunità politica, hanno sconsacrato dei movimenti artistici, svilendone la loro importanza e  insabbiando, in parte, il lavoro svolto dai suoi protagonisti.

Il Futurismo appartiene a questo segmento di correnti maltrattate, nel senso di mal interpretate grazie alla distorsione del loro pensiero portante.

Con questo progetto si vuole da una parte ripristinare le verità storiche informando adeguatamente e correttamente il pubblico sulle reali vicende del Futurismo, dall’altra mettere in luce quanto le avanguardie artistiche del Novecento e del Duemila siano ancora legate agli insegnamenti della corrente artistica in questione e ne paghino un debito, probabilmente, inestinguibile.

In particolare, l’excursus tra i legami ideologico-musicali che hanno visto intrecciare il movimento futurista con il jazz, passando per SunRa, artista che ha fatto del futuro e dell’immagine il suo credo di vita e musicale, anche in occasione del centenario dalla nascita, per arrivare alla liaison tra la musica, la Pop Art di Andy Wharol e Jean Michel Basquiat,  quest’ultimo particolarmente legato al jazz tanto da dipingere le sue opere ascoltando bebop d’antan.

E, quindi, Picasso, Kandisky, Pollock, Magritte, De Chirico, Basquiat, Mondrian, Matisse, le copertine dei dischi dipinte da Stone Martin, Rivers, de Kooning, Snow, Matta, Penck, Altan, Lubalin, Pistoletto, Colescot, Rand, solo per citarne alcuni, uniti da un filo rosso storico alle evoluzioni del jazz.

L’arte, in generale, è il migliore strumento di lotta, e sia il jazz che la pittura hanno contribuito a sovvertire lo stato delle cose, a migliorarle e a sensibilizzare le coscienze. Cosa è rimasto di tali connubi? Quali rapporti si sono instaurati tra jazzisti e pittori?

Un percorso che, per l’appunto, tiene conto di ciò che racconta la storia e, quindi, analizza anche le influenze del tempo sugli artisti visivi e sui musicisti, mettendo in parallelo le craquelure degli uni e degli altri. Un pizzico di esoterismo è insito in ogni opera: musicale o visiva, quel legame empatico che collega il jazzista con il pittore e viceversa. E’ questo legame, questo passaggio per alcuni versi inspiegabile che il percorso metterà in evidenza.

Linee tematiche:

–              Il Futurismo

–              Il Jazz e il Futurismo

–              La seconda guerra mondiale: schiuma di bombe dipinta su tela con pennelli swinganti.

–              La pittura e il jazz degli anni Cinquanta

–              Picasso in jazz

–              SunRa: il futurista par excellence

–              La Pop Art: Andy Wharol futurista? Miles Davis futurista?

–              Il corpo libero e improvvisato di Basquiat: da Charlie Parker al rap

–              I dischi da vedere, le copertine da ascoltare.

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