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AVV. OTTAVIANO: “SORPRENDENTI RISULTATI CURA DI BELLA”

Sentenze di tribunali danno ragione ai ricorrenti guariti dal metodo Di Bella

di MARIO BOCOLA

Recenti sentenze emesse dai giudici hanno finalmente dato ragione ai ricorrenti circa l’efficacia della cura Di Bella per la lotta ai tumori ed hanno condannato le ASL a pagare le spese sostenute per curarsi. La

 

cura del compianto prof. Luigi di Bella, ora portata avanti dal figlio dott. Giuseppe Di Bella, ha dato risultati straordinari di recidiva e completa guarigione in alcuni pazienti, colpiti da tumore, i quali con la metodologia ufficiale non avevano trovato alcun tipo di regressione del cancro, cosa invece verificatasi con il metodo di Bella. Abbiamo incontrato l’Avv. Gianluca Ottaviano che si è fatto paladino dell’efficacia della cura Di Bella, portando alcuni casi conclamati nelle aule dei tribunali ottenendo l’ok da parte dell’organo giudicante.

Avv. Ottaviano, la cura del “Metodo di Bella” finita nelle aule dei tribunali, sta dando risultati soddisfacenti per i pareri favorevoli espressi dalle sentenze dei giudici. Crede che siamo finalmente sulla strada giusta?

Purtroppo gli ammalati in cura sono costretti ad adire il Tribunale.

In un Paese più attento la questione sarebbe stata certamente risolta nelle sedi più opportune.

Ci sono provvedimenti favorevoli, è vero, ma sono pochi. Pochissimi!

Nella stragrande maggioranza dei casi, i giudici restano ingessati nei tecnicismi burocratici e sirifanno all’esito della sperimentazione (farlocca, ed esistono prove!!) del 1998. Respingono i ricorsi, nonostante risultati terapeutici sbalorditivi, contribuendo di fatto ad abbandonare gli ammalati ad un destino ancor più doloroso.

Ad oggi, infatti, un ammalato in cura che ha dovuto optare per l’alternativa Di Bella (che poi tanto alternativa non è) per mancanza di opzioni terapeutiche ufficiali è costretto a pagare da sé i farmaci che lo tengono in vita. In spregio a quei doveri di solidarietà sociale previsti dall’articolo 2 della Costituzione.

La cura di Bella, l’ha vista particolarmente e direttamente coinvolta. Ci vuole brevemente riepilogare lo status ante quem e quo ante dell’efficacia della cura?

Certo.

Mia moglie, purtroppo, si è ammalata di cancro del seno nel 2009.

Ha seguito tutti i protocolli ufficiali sottoponendosi ad intervento, chemioterapie, ormonoterapie, ecc. Ma non sono servite.

Nel 2012 è stata diagnosticata una recidiva massiva. Erano ben 16 le disseminazioni, dappertutto.

Per la medicina ufficiale era incurabile, se non a fine palliativo, con prognosi di sopravvivenza non superiore a sei mesi.

Subito il coraggio di scegliere.

La cura di Bella da giugno 2012, poi il primo controllo PET a settembre (fortemente incoraggiante con una diminuzione di circa il 70% del volume delle masse).

A dicembre 2012 la sua pet era negativa. E lo è ancora oggi.

Il risultato è cartificato dallo IEO stesso che, il 19 settembre 2013, ha certificato “risposta obiettiva completa al trattamento Di Bella in corso dal 5 giugno 2012”.

Qualche anno fa Lei ha invitato a San Severo il dott. Giuseppe di Bella e il dott. Michele Tondo. E’ stata per Lei occasione propizia per gettare il seme nell’opinione della gente e renderla parte attiva dell’efficacia del “Metodo di Bella”?

Esatto. E i dottori ci hanno onorati della Loro presenza.

Ho combattuto per mia moglie combatto per tanti altri che non conoscono la terapia o che, pur conoscendola, non possono sostenerne i costi.

Trovo che la libertà, anche di cura, non sia vera se non è sorretta da una giustizia sociale integerrima. Allo stato dei fatti, la nostra libertà è solo apparente.

Quello che posso, voglio e devo fare è parlarne… senza illudere nessuno, ovviamente.

Cosa è accaduto dopo le sentenze dei tribunali. La cura sarà riconosciuta dal SSN?

La maggior parte dei provvedimenti dei tribunali italiani sono ordinanze cautelari. Di sentenze favorevoli ce ne sono poche.

Quella che ha fatto storicamente più scalpore è proprio l’ultima, che ho ottenuto dal Tribunale del Lavoro di Foggia, in cui si dà atto non solo del nesso causale e della coincidenza temporale tra assunzione della metodica e risultato terapeutico, ma anche, grazie anche ad un certosino contributo del consulente tecnico d’ufficio, della indispensabilità ed insostituibilità della multiterapia. Senza tacere l’accertamento della economicità del metodo rispetto alle cure ufficiali.

Il diritto delle due ammalate ricorrenti è stato riconosciuto e dichiarato, con condanna della ASL alla erogazione gratuita della cura e rimborso delle spese sopportate.

Come era prevedibile, lo Stato continua a far guerra ai malati.

La sentenza depositata il dieci dicembre è stata appellata dalla Asl FG, che ha presentato anche inibitoria volta ad ottenere la sospensione dell’immediata esecutività del provvedimento.

Quali novità ci dobbiamo aspettare. Sarà l’inizio di una nuova era nel campo della cura dei tumori?

Sono pessimista: non credo ci saranno novità nell’immediato futuro. La metodica, basata sulla inibizione dell’ormone della crescita e sul potenziamento del sistema immunitario, è molto conosciuta. Finanche Veronesi ha pubblicato uno studio sull’uso della fenretinide (una vitamina A) nella prevenzione delle recidive di k mammario. Sempre Veronesi parla di retinoidi, sostanza cardine della terapia Di Bella, in diversi programmi televisivi. Stranamente, i presidi antitumorali adoperati dal Professore, universalmente riconosciuti come antitumorali dalla scienza ufficiale, smettono di funzionare quando la prescrizione è firmata da Di Bella.

Sarà un caso? Non costituiscono valida sperimentazione gli ammalati in remissione completa?

Ancora una volta si nega l’evidenza. Percettibile attraverso una semplice osservazione clinica…

Non ci saranno nuove ere fino a quando il denaro sarà più importante della dignità umana.

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